Treni, Arenaways potrebbe dichiarare fallimento

Potrebbe finire presto la corsa dei treni Arenaways, che prendono il nome dal fondatore Giuseppe Arena, il cui sogno sarebbe di infrangere il monopolio di Trenitalia. I tre soci di Arena, Vincenzo Pellegrino, Andrea Francone e Claudio Sguazzini hanno, infatti, chiesto e votato un odg, in cui si chiede ad Arena di portare i libri in tribunale e dichiarare fallimento.

La ragione di questa fine ingloriosa? La società non ritiene che ci siano le condizioni per andare avanti nella battaglia quotidiana contro Trenitalia, non essendo sostenuta dalle istituzioni in quelli che giudica veri atti di arroganza da parte del monopolista pubblico.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il diniego di Ferrovie per lo Stato, che gestisce la rete, di effettuare fermate intermedie nella tratta Torino-Milano

Arena, tuttavia, di gettare la spugna non ha alcuna intenzione e parla già di una nuova cordata, con altri tre imprenditori che gli sarebbero più vicini dei precedenti. Niente fallimento, aggiunge, ma anzi ci sarà un collegamento tre volte a settimana tra Torino e Bari e uno quotidiano tra Torino e Villa San Giovanni. Per non parlare dei treni “via mare”, ossia le rotte Cinque Terre-Livorno, che produrrebbero affari d’oro, sostiene l’imprenditore.

Per il mese di agosto, comunque, si preannuncia lo stop ai convogli Torino-Milano, ma da ricollegarsi al previsto calo dei passeggeri.

Nei mesi scorsi, forti tensioni sono state registrate tra l’ad Ferrovie, Moretti, e Luca Cordero di Montezemolo, a capo di Ntv, una nuova società di treni. Ferrovie risponde alle accuse di tutela del monopolio, sostenendo che le nuove società dovrebbero farsi carico anche delle rotte minori, quelle in perdita, non concentrandosi soltanto su quelle remunerative, addossando a Trenitalia tutte quelle secondarie.

 

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