“Politici delinquenti” e Schifani si scaglia contro RadioRai

Che nessuno tocchi la politica: il messaggio è arrivato chiaro al conduttore radiofonico Max Laudadio che si vede al centro delle polemiche per aver definito i politici “sti deliquenti” nel corso del programma “Attenda in linea” in onda ogni giorno su RadioDue. Guai quindi a chi si azzarda a insultare gli onorevoli, solo loro possono, senza pagare nessuna conseguenza, insultare il cittadino o la categoria che più gli aggrada.

Chi non ricorda il ministro Tremonti che definì bamboccioni i giovani e che è ancora lì a fare il ministro (con quali risultati lo lasciamo giudicare agli esperti) o il collega Brunetta che ogni giorno ne caccia una nuova, da fannulloni (rivolti agli impiegati dei suoi ministeri) a panzoni (i poliziotti) per finire con i precari “parte peggiore dell’Italia”; l’elenco potrebbe continuare ancora con i vari esponenti della Lega che non perdono occasione di insultare chiunque gli capiti a tiro.  

L’insulto dei politici è quindi, con tutta evidenza, all’ordine del giorno, ma l’insulto al politico, quello proprio non è consentito. Così ecco che, quando a Max Laudadio, nel corso di “Attenda in linea”, trasmissione che ha come slogan la frase “senza censura”, dopo una telefonata di un ascoltatore che si lamentava dei costi della politica, afferma “se ‘sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno”, si scatena il putiferio.

Il presidente del Senato, Renato Schifani prende carta e penna e scrive al direttore generale della Rai, Lorenza Lei: “Non posso consentire – si legge nella lettera – che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico”; la seconda carica dello Stato dopo aver rimarcato che anche altri parlamentari si sono lamentati dell’accaduto conclude: “Come Presidente del Senato è mio dovere stigmatizzare e respingere a tutela della dignità e dell’impegno di tanti parlamentari le espressioni usate oggi nella trasmissione Attenda in linea. Una denuncia costruttiva, che è doveroso comprendere ed accogliere, è cosa ben diversa da un compiaciuto qualunquismo che vuole solo denigrare le Istituzioni e coloro che le rappresentano”.

Immediata la replica del dg di Viale Mazzini che annuncia provvedimenti contro i responsabili della trasmissione radiofonica i cui contenuti sono “ritenuti gravemente offensivi dell’onore e della reputazione dei Parlamentari della Repubblica”.

Insomma per Laudadio e la trasmissione “senza censura” è in arrivo una punizione con i fiocchi e tra i privilegi dei politici da oggi ci sarà anche quello di fare insulti.

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