Scuola, dopo 37 anni di precariato ottiene cattedra

Una vita da precari, anni passati nell’attesa dell’agognata immissione in ruolo in modo da mettere fine al girovagare tra le varie scuole d’Italia: è il destino che accomuna migliaia di insegnanti ma che da oggi non appartiene più a Vincenza D’Amico, professoressa di educazione artistica di Caltanissetta, che all’età di 63 anni dopo aver vissuto ben 37 primavere da precaria ha finalmente ottenuto l’immissione in ruolo. L’insegnante, che tra appena due anni andrà in pensione, non ha saputo resistere all’emozione che gli ha procurato la notizia ed è scoppiata in lacrime; la gioia non le ha però impedito di dedicare un pensiero a chi la sua “fortuna” forse non l’avrà mai: “Ho vissuto una vita da insegnante migrante – ha raccontato – , senza riuscire mai a mettere radici da qualche parte o in qualche scuola. Precaria per 37 anni e ora finalmente sarò di ruolo anche se presto arriverà la pensione. Vengo immessa in ruolo in un periodo di grave crisi: questa è una fortuna che mi fa pensare a tutti coloro che questo traguardo potrebbero non raggiungerlo mai”.

Quello della professoressa siciliana può essere considerato davvero un record: ha iniziato il mestiere nel 1974 e nel corso della sua carriera ha girato decine di istituti, passando dalla scuola media “Pietro Leone” di Caltanissetta dove aveva insegnato lo scorso anno, agli istituti di Marianopoli, Santa Caterina, Mussomeli, Villalba, Acquaviva e Sutera.

Giù e su per la Sicilia, quasi quarant’anni di attesa per coronare il sogno di tutta una vita: la storia è anche la testimonianza di quanto sia avvilente la situazione dell’istruzione in Italia. Ancora oggi, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, sono molti i precari che non conoscono quale sarà il loro destino, così come molte sono le cattedre ancora vacanti. È  la confusione che accompagna ogni anno l’inizio della scuola e che ormai potremmo dire che è entrata a far parte delle tradizioni del Belpaese: passano i governi ma la situazione non accenna a migliorare.

E chi ritiene che lo stato in cui versa la scuola italiana sia anche colpa dei professori, può sempre provare a dare una rapida lettura alla storia della professoressa D’Amico: 37 anni di carriera e una lacrima per festeggiare il sogno rincorso tutta una vita.

 

 

 

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