Eni, Scaroni in Libia “blinda” primato su gas e petrolio

Una corsa contro il tempo, ma alla fine sembra che l’abbia spunta l’ad di Eni, Paolo Scaroni, il quale a sorpresa è volato a Tripoli, per trattare l’immediata riattivazione delle raffinerie di petrolio e del Greenstream, per la fornitura di 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno. E l’Eni ha voluti giocare d’anticipo contro la preannunciata visita di Sarkozy, al fine di evitare che i francesi avessero potuto stringere accordi vantaggiosi con il Cnt, il comitato dei ribelli, che guiderà la transizione nei prossimi mesi in Libia.

C’è molta soddisfazione nell’azienda del Cane a sei zampe, perchè gli accordi che Scaroni ha siglato con il nuovo governo provvisorio, di fatto, ristabiliscono il primato di Eni in Libia, come ai tempi di Gheddafi.

E sebbene il Cnt abbia come obiettivo principale la raffinazione di greggio a fini interni, l’Opec pronostica che nel giro di 6 mesi circa si potrebbe giungere già a una produzione quotidiana di un milione di barili al giorno e arrivare entro diciotto mesi alla produzione pre-bellica di 1,6 milioni di barili quotidiani.

Il trasporto di gas verso l’Italia potrebbe essere ripristinato già dal mese di ottobre, il che sarebbe una buona notizia per l’inverno degli italiani. Tuttavia, adesso sarà necessario un pò di tempo per riattivare e riportare in Libia tutto il personale italiano, che era stato espatriato a partire dal marzo scorso, in coincidenza con l’inizio della guerra.

I francesi, a questo punto, potrebbero puntare più a spuntarla sul fronte della ricostruzione, aggiudicandosi contratti vantaggiosi nel campo delle infrastrutture.

 

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