David Guetta: "La canzone tradizionale è roba passata"

Le affermazioni di David Guetta, il dj francese che scala le classifiche e che si unisce alla schiera dei dj popstar, – come Bob Sinclair, Alex Guadino e company – di certo non piaceranno ai classicisti, quelli che amavano la dance anni 80′ da ballare o che amavano gli sperimentalismi di Jean Michel Jarre,  ma lui le afferma con una certa convinzione:

“Le nuove generazioni sono cresciute con la musica hip-hop e l’elettronica. La mia musica affonda un po’ nell’underground e un pò nel pop, a me interessa che sia buona musica. La canzone tradizionale ormai è roba vecchia”.

Ne ha fatta di strada il quarantunenne francese che ha cominciato a mettere dischi quando tutti “gli ridevano in faccia”, ha sempre raccontato: oggi si appresta a diventare uno degli artisti più ricchi del mondo con 5 milioni di album e 17 milioni di singoli venduti, un bel botto mondiale. Il segreto però è sempre stato quello di affiancare alla sua musica star internazionali come Kelly Rowland, Fergie, Akon e altri che nel momento in cui sono stati contattati dal dj erano in un periodo felice di carriera e la collaborazione con Guetta, ha certamente rafforzato la loro immagine e notorietà. Un vero colpo astuto.

E’ ormai sicuramente un’icona nella musica house: la sua carriera cominciò a 17 anni, e una lunga gavetta tra radio e discoteche francesi. Il debutto vero e proprio è stato nel 2001: la canzone “Just Little More”, accompagnata dalla voce dell’americano Chris Willis, che collaborerà diverse volte con il parigino, vendette 300.000 copie. Un inizio prorompente che lo ha condotto ai successi da classifica di oggi, che lo ha portato di certo oggi a poter comporre il già successo “F** me, I’m Famous”

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