Francia, Sarkozy potrebbe non ricandidarsi. Si scalda Juppé

Se le indiscrezioni che stanno girando a Parigi nelle ultime ore si confermassero reali, sarebbe una notizia davvero clamorosa, che sconvolgerebbe i piani della politica francese futura. Si vocifera che l’attuale presidente Nicolas Sarkozy starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di non ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali, previste per il mese di maggio del 2012. Il dubbio di Sarkò deriverebbe dalla caduta libera nei sondaggi, che lo vedono ampiamente battuto al secondo turno da qualsiasi sfidante socialista, nonchè desiderato dalla propria base solo per il 23%. In pratica, meno di un elettore di destra su quattro lo vorrebbe rivedere ricandidato.

E così se nell’Eliseo circola tale idea, adesso non sarebbe più un mistero, se è vero che il ministro degli esteri di Parigi, Alain Juppé, intervistato, ha dichiarato sibillino che sosterrà Sarkozy, “se si candiderà”. E negli stessi ambienti di sinistra si starebbe prendendo sul serio l’ipotesi, tanto che ne ha accennato ieri frettolosamente il candidato alle primarie socialiste, il favoritissimo François Hollande, il quale ha dichiarato che alcune voci lasciano intendere che il candidato possa cambiare, ma che alla fine pensa che il candidato della destra sarà proprio Sarkozy.

A destra, si racconta di un Juppé abbastanza accreditato alla prematura successione, dato che i sondaggi suggeriscono che egli prenderebbe il 26% al primo turno delle presidenziali, contro un magro 21% dell’attuale presidente. Alain Juppé è uno degli uomini più rappresentativi del partito neo-gollista, l’Ump, essendo anche stato primo ministro sotto la presidenza di Jacques Chirac, tra il 1995 e il 1997. Certo, non giocherebbe moltissimo in suo favore il fatto che proprio nel 1997 Juppé perse la maggioranza dei seggi all’Assemblea Nazionale, dopo che Chirac aveva sciolto il Parlamento in anticipo, prevedendo un ampia maggioranza di centro-destra. Al contrario, arrivarono al governo le sinistre, guidate dal premier Lionel Jospin.

Le prossime settimane, dunque, saranno cruciali per stabilire se quelle che al momento sono voci non ufficiali possano diventare una clamorosa realtà. I sondaggi realizzati in questi giorni continuano ad indicare nella crisi economica e negli affari politici di Sarkozy le ragioni di tanta disillusione. Forse, sarà davvero dura recuperare il consenso perduto in una fase in cui l’economia non pare proprio viaggiare verso migliori approdi. Alla fine, da città di arte e di cultura, Parigi potrebbe offrire il suo ennesimo “coup de théathre”.

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