Libia, Saif pronto a consegnarsi all’Aia. Missione Nato scade lunedì

Saif al-Islam, il figlio secondogenito e prediletto di Muhammar Gheddafi, 39 anni, sarebbe in trattative con alcuni emissari del Tribunale Penale Internazionale dell’Aia per firmare un accordo di resa, anche se pare che già una prima intesa sarebbe stata raggiunta. Lo confermano fonti dello stesso Tpi, che stanno intensificando le loro pressioni su Saif affinchè egli si consegni all’Aia per farsi giudicare per i reati di crimini contro l’umanità a partire dal mese di febbraio e commessi dal regime del padre, di cui egli era un illustre esponente.

Soprattutto in considerazione della fine brutale e violenta del rais, Saif viene invitato a consegnarsi al più presto, per evitare che cada nelle mani dei ribelli con esiti simili. Tuttavia, pare che l’uomo abbia preso in considerazione l’idea della resa solo in parte, tenendosi aperta anche la strada della fuga. In concomitanza con la cattura e l’assassinio del padre, si vocifera che egli sia stato scortato da mercenari sudafricani e di altri stati verso sud, nel deserto, a ridosso del confine con il Niger, che oltre ad essere uno stato amico della famiglia Gheddafi, non ha sottoscritto lo Statuto di Roma, pertanto, non aderisce al trattato istitutivo del Tpi.

E fonti dell’Aia affermano che Saif si troverebbe protetto dai tuareg proprio vicino al confine con il Niger e starebbe trattando un esilio in uno degli stati amici del padre. Qualora si consegnasse al Tpi, dicono dall’Aia, egli sarebbe soggetto a un processo equo e gli verrebbero garantiti tutti i mezzi necessari per la sua difesa. Indiscrezioni vorrebbero che una soluzione definitiva dovrebbe essere trovata entro le prossime 48 ore.

Intanto, la Nato conferma che la sua missione militare scadrà dopo domani, esattamente il 31 di ottobre, dato che l’obiettivo era quello di eliminare il regime violento di Gheddafi. Tuttavia, potrebbe proseguire una missione per la ricostruzione, che potrebbe essere capeggiata dal Qatar, che ha detto che sarebbe già pronta una “coalizione di volenterosi”.

Il ministro della difesa, Ignazio La Russa, ha confermato che l’Italia sarebbe interessata a farne parte, ma ha frenato sull’ipotesi della leadership del Qatar. Sarebbe solo una delle tante proposte al vaglio, ha chiarito il ministro.

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