Facebook accusato dalle autorità tedesche

Si ritorna a parlare di Facebook e inevitabilmente si deve parlare anche di problemi di sicurezza online. Nonostante niente e nessuno sia in grado di fermare la costante ascesa del social network di Mark Zuckerberg è necessario tenere presente che spesso bisogna parlare di problemi di sicurezza.

L’ultima notizia in questo senso, arriva niente di meno che dal The New York Times. A presentare il problema è nuovamente l’autorità giudiziaria tedesca che mette in luce la recidività di questo social network nel tracciare la navigazione degli utenti tramite cookie.

Già qualche settimana fa si è parlato di questo problema, che tra l’altro è stato anche ammesso da parte dello staff di Mark Zuckerberg, ma ora le autorità tedesche mettono in evidenza che il problema non è stato risolto, anzi. Sembra che Facebook archivi i nostri cookie anche dopo che l’account è stato disabilitato.

Secondo il direttore dell’agenzia Johannes Caspar, Facebook userebbe i cookie creati quando l’utente effettua la registrazione e li conserverebbe in archivio indipendentemente dalle azioni del contatto. Sembrerebbe che questi dati vengano conservati per due anni.

In parole povere, Facebook continua a tracciare, a ricordare, a conservare (usate il termine che più vi aggrada) i nostri dati anche se decidiamo di chiudere il nostro account. Nessuno ci vieta di cancellarci da Facebook, ma tenete presente che quello che avete inserito nel social network di Mark Zuckerberg resta in rete. Il consiglio è uno solo: fate attenzione a come usate Facebook.

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