In attesa dell’incarico Monti al lavoro sulla squadra

Una domenica di lavoro per Mario Monti, al momento l’unico candidato alla sostituzione di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi: in attesa di ricevere l’incarico dal Presidente Napolitano al termine delle consultazioni, il preside della Bocconi studia la squadra da presentare al Quirinale. Un lavoro duro che dovrà per forza di cose partire dallo scioglimento di un dubbio: sarà un esecutivo prettamente tecnico o conterrà al suo interno anche nomi politici? La prima ipotesi sembra quella più probabile e non per volontà dell’economista di essere svincolato dai partiti: sono proprio alcuni partiti che non vogliono correre il rischio che il governo Monti sia associato con un colore politico. Questa è l’idea soprattutto di Pdl e Idv che hanno già annunciato di poter sostenere il nuovo esecutivo solo se sarà formato esclusivamente da tecnici.

Dato le premesse, l’ex commissario Ue pensa quindi a inserire nell’elenco dei dodici ministri soltanto personalità estranee all’ambiente politico a partire dal dicastero dell’Economia. Per sostituire Giulio Tremonti, il nome più in voga è quello di Guido Tabellini, professore di economia presso l’università Bocconi; in alternativa è anche possibile che Monti decida di mantenere per se l’interim del dicastero di via XX Settembre.

Nodo delicato è quello del ministero della Giustizia che le voci dei ben informati assegnano al professor Cesare Mirabelli, docente alla Lateranense e consigliere generale presso la Città del Vaticano. Molti dubbi su Giuliano Amato come ministro degli esteri: l’ex presidente del Consiglio è da tre anni fuori dal Parlamento, ma in molti non lo considerano propriamente un tecnico. Per il Viminale si parla dell’ex prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto, Carlo Mosca, mentre alla difesa potrebbe andare l’ex comandante generale della Guardia di Finanza, Rolando Mosca Moschini. Per il ruolo di sottosegretario il favorito è Enzo Moavero Milanesi, capo di gabinetto di Monti a Bruxelles e consigliere di Amato e Ciampi a Palazzo Chigi.

Tanti nomi ma nessuna certezza, tanto che nel pomeriggio anche il Quirinale è intervenuto per mettere a tacere il toto ministri: “Il Quirinale – fanno sapere fonti vicine al Presidente della Repubblica – non partecipa in alcun modo a qualsivoglia’toto-ministri’, considerandolo un esercizio del tutto gratuito, e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governo”.

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