Il bassista dei Clash Paul Simonon arrestato come attivista di Greenpeace

Greenpeace, l’organizzazione mondiale che si batte per difendere l’ambiente, ha rivelato che, tra gli attivisti arrestati in giugno per avere occupato una piattaforma petrolifera nell’Oceano Artico, c’era anche Paul Simonon, ex bassista dei Clash e attualmente membro dei The Good, The Bad & The Queen.

Simonon, un fervente sostenitore della causa ecologista, è stato incarcerato per due settimane in Groenlandia insieme ad alcuni compagni attivisti, ai quali si era unito come assistente cuoco, senza rivelare la sua vera identità.

La nave di Greenpeace Esperanza aveva abbordato la piattaforma, di proprietà della compagnia Cairn Energy, il 3 giugno, chiedendo alla società di preparare un piano di risanamento in caso si verificasse una fuga di petrolio. Gli attivisti sono stati arrestati con l’accusa di aver occupato l’impianto, dopo aver rifiutato di lasciare la piattaforma. Secondo quanto riportato dal blog di Greenpeace, durante le due settimane passate in prigione Simonon si è reso protagonista anche di un’improvvisata jam session, con uno dei suoi compagni di cella talmente sorpreso dalle abilità musicali del bassista da consigliargli di “sviluppare la sua passione per la musica” in futuro!

Dopo essere uscito di prigione, il bassista si è unito agli altri componenti del progetto The Good, The Bad & The Queen (Damon Albarn dei Blur, Simon Tong dei Verve e il musicista nigeriano Tony Allen) per suonare a Londra al concerto per il 40esimo anniversario dell’organizzazione ecologista.

Il post apparso sul blog di Greenpeace è solo la prima parte del racconto di questa avventura. La continuazione verrà presto postata sulla pagina Facebook della ONG. Qui sotto potete vedere un video che racconta l’intera vicenda.

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