Unipol presenta piano da 1,5 miliardi per salvare Premafin-FonSai

Sarebbe già tutto pronto e al massimo entro il 27 gennaio, il piano di Unipol sarà presentato ufficialmente, si spera avendo già ottenuto l’imprimatur di Isvap e Consob. La compagnia assicurativa bolognese intendere procedere a un piano dal valore complessivo di 1,5 miliardi, di cui un miliardo sarebbe a suo carico.

Il primo passo sarebbe l’ingresso in Premafin, attraverso l’acquisto del 51,28% complessivamente nelle mani dei fratelli Ligresti e per un costo di 76,8 milioni di euro, pari a una valutazione di ciascuna azione per 0,3656 euro, il 26% in più, rispetto al valore di chiusura del titolo, nella seduta precedente l’accordo.

Tuttavia, ci sarà bisogno di una Opa obbligatoria, che porterebbe complessivamente il costo per la rilevazione delle azioni a 150 milioni, nel caso in cui aderissero tutti gli altri azionisti.

A questo punto, Unipol dovrebbe farsi carico dei 322 milioni di euro di debito della holding, di cui oltre la metà verso Unicredit. Allo stesso tempo, altri 14 milioni andrebbero ai Ligresti, al fine di dare vita a un accordo per un patto di non concorrenza di cinque anni.

Successivamente, servirebbero altri 260 milioni per sottoscrivere pro-quota l’aumento di capitale di Fondiaria Sai, di cui Premafin detiene il 35%. Questi denari entrerebbero nelle casse della holding, attraverso un aumento di capitale.

Dopo tale atto, Unipol si ricapitalizzerebbe per altri 600 milioni, prima di procedere alla fusione con Premafin, FonSai e Milano Assicurazioni (quest’ultima è una controllata FonSai).

Ultimo atto, in sequenza logica, sarebbe la creazione di una newco, nella quale fare confluire gli asset e i debiti di Sinergia-Imco, i cui beni immobiliari sono stati valutati in 600 milioni lo scorso giugno e anche se potrebbero oggi valere di meno, sarebbero comunque sufficienti ad assicurare la copertura dei suoi debiti in favore delle banche creditrici.

 

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