Qatar: truppe in Siria, Assad concede l’amnistia

L’Emiro del Qatar ha intenzione di inviare delle truppe arabe a sostegno del popolo siriano per aiutarlo contro la violenta repressione di Assad. Hamad bin Khalifa al-Thani, l’Emiro, ha parlato in un’intervista alla Cbs“In una situazione del genere, al fine di porre fine alle uccisioni, bisognerebbe mandare delle truppe”. Sarebbero oltre 5000 le vittime delle dure repressioni ordinate dal governo siriano, in occasione delle tante manifestazioni contro il regime, che vanno avanti da oltre 10 mesi.

La decisione di Khalifa al-Thani dipende anche dalla recente invasione siriana alla città di Zabadani, vicina al Libano e controllata dall’opposizione. Oltre a questo, sembra ormai chiara l’intenzione della Lega Araba di inviare altri 40 osservatori in Siria. “La violenza infuria nonostante la presenza di osservatori”, ha dichiarato poi l’Emiro, che pare fortemente intenzionato a mandare un contingente militare a protezione dei civili.

Il Qatar ha dimostrato di voler condurre una politica estera più intraprendente, non solo per le parole dell’Emiro riguardanti l’intervento in Siria. Infatti a Doha arriverà tra pochi giorni il premier cinese Wen Jiabao, in cerca di fonti petrolifere alternative. La visita del premier ha l’intento di stabilire nuovi accordi con il Qatar per ridurre la dipendenza della Cina da Teheran, come chiesto recentemente da Obama. Inoltre è stato stabilito a Doha il quartier generale Nato in Medio Oriente. Poi, sempre a Doha, si terranno i colloqui che gli Stati Uniti sosterranno con i talebani, visti gli ottimi rapporti che questi ultimi hanno con l’emirato. Il Qatar è quindi perfettamente conscio della sua importanza geopolitica. Infatti, nello scontro fra Usa e Iran, con quest’ultimo che minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz, lo stato arabo è in grado di recitare una parte molto importante.

Intanto, sempre in Siria, il presidente Bashar al-Assad, ha da poco divulgato la notizia di aver concesso un’amnistia per tutti i reati commessi durante le proteste degli ultimi dieci mesi. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Sana. Per cui tutti i reati commessi fra il 15 marzo dello scorso anno e la giornata di oggi, 15 gennaio, verranno estinti.  Il tentativo di Assad è quello di placare la rivolta in Siria, che pare essere ormai indomabile. Comunque sia, la pressione internazionale sul presidente e il suo governo resta ancora molto forte.

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