Corteo No Tav a Torino, migliaia di manifestanti sotto la neve

Ieri pomeriggio si è tenuta nel centro di Torino una manifestazione organizzata dal movimento No Tav, in aperta polemica contro le forze dell’ordine e i giornalisti, dopo gli arresti di alcuni attivisti nel blitz di giovedì scorso. Partito dalla stazione di Porta Nuova, il corteo si è diretto verso Piazza Castello, percorrendo la centralissima via Roma. Migliaia di persone hanno partecipato alla protesta: a detta degli organizzatori erano presenti quasi diecimila manifestanti. 

Le prime tensioni si sono verificate proprio lungo via Roma, quando alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare uova piene di vernice contro le pareti della libreria de La Stampa. Il corteo si è successivamente spostato in Piazza Castello, sotto il Palazzo della Regione. Di fronte alla sede regionale sono state svuotate, in segno di protesta, alcune cariole contenenti «le macerie del cantiere» della Val di Susa. Nonostante il cordone di protezione creato intorno al palazzo dalle forze dell’ordine, non ci sono stati scontri.

Le violenze che molti si aspettavano alla vigilia sono state scongiurate, grazie anche al massiccio servizio d’ordine organizzato dal comune di Torino. Infatti si temeva che, fra le migliaia di attivisti accorsi nel capoluogo piemontese, fosse presente la frangia più violenta del movimento. Invece i manifestanti hanno espresso il loro dissenso senza ricorrere alla violenza. I più bersagliati dalle contestazioni sono stati il procuratore antimafia Gian Carlo Caselli, definito «Il procuratore antimafia che si schiera con la mafia della Tav», e il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota.

Il leader del movimento No Tav, Alberto Perino, si è detto soddisfatto di come si sono comportati i manifestanti: «È stata un’ottima manifestazione, come lo è stata la fiaccolata giovedì. Chi pensava che il popolo No Tav si sarebbe spaventato per gli arresti non ha capito niente». «Giovedì hanno messo in galera qualcuno che gli serviva mettere in galera per dire che il movimento No Tav non è pacifico e popolare ma fatto di infiltrati», ha aggiunto Perino.

No Tav in campo non solo a Torino: in Veneto, un gruppo di manifestanti ha occupato gli uffici della stazione di Trenitalia di Mestre, esponendo striscioni recanti la scritta: «No Tav né in Val di Susa nè in Veneto». Anche a Napoli i membri del gruppo No Tav hanno manifestato, occupando alcuni binari della stazione centrale per circa un’ora.

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