Eurovision Song Contest: Nina Zilli nona

Ha fatto molto discutere questa edizione dell‘Eurovision Song Contest, la cui finale è andata in onda ieri sera su Rai Due incoronando vincitrice la favorita all’inizio della manifestazione, la svedese Loreen.

Oltre a questa previsione, tutte le altre si sono rivelate assai infondate: L’Azerbaijan, paese ospitante, ha sfiorato il podio, con il suo quarto posto, quando, invece, era dato oltre il decimo. Più eclatante il caso del Regno Unito dato per quinto, ieri è arrivato nientemeno che venticinquesimo. L’Italia, invece, con Nina Zilli è arrivata “solo” nona: un risultato che, seppur di tutto rispetto (i paesi partecipanti sono 42) ha trovato un certo disappunto da parte del pubblico.

L'”insuccesso” dell’Italia va attribuito a diversi fattori, in primo luogo il sistema di voto. Come in ogni manifestazione che si rispetti, anche qui c’è il televoto: i costi del classico sms, però, sono ben diversi da nazione e nazione, passando dai  1,42 centesimi di euro per la Spagna ai 20 centesimi della Germania. Oltre al voto da casa, c’è anche la giuria che, per alcuni paesi, è l’unico giudice contemplato perchè ritenuto più affidabile: ma non sempre è così in quanto i vari paesi si scambiano, spesso, voti di favore.

Criticata anche la performance della Zilli per una canzone quasi totalmente in inglese e senza troppe coreografie e la stessa rai, per le alte cifre spese per la manifestazione.

L’Italia ha vinto l’Eurovision Song Contest solo due volte dalla sua creazione (1956), nel 1964 con Gigliola Cinguetti e nel 1990 con Toto Cutugno: lo scorso anno, invece, ha sfiorato la vittoria con il secondo posto di Raphael Gualazzi, vincitore di Sanremo Giovani 2011.

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