Berton: il grande ritorno in cucina

A più di un anno dalla chiusura del rapporto con il Trussardi alla Scala, torna il pluristellato chef con un progetto da, così dicono, 2 milioni di euro.

Di chi stiamo parlando? Di Andrea Berton, friulano di 43 anni, volto dell’adrenalina di Milano in quest’inizio dicembre. Per lui, nientemeno che le Diamond Tower di Porta Nuova, Milano, con 360 metri quadri di ristorante, 40 coperti o poco più, e 20 persone impegnate su menù che partono da 40-50 euro per arrivare fino a 130 euro. In sala Alberto Tasinato, e in cucina il sous chef Claudio Catino, entrambi compagni d’avventura di Berton al Trussardi.

In cucina sono tutti sotto pressione: bisogna assaggiare i piatti; in sala non ci si ferma un attimo: tutto un montare di tavoli e sistemare lampadari. Dopo l’inaugurazione di lunedì 2 dicembre, dove gli inviti valevano quasi più di un lingotto d’oro, il ristorante aprirà le porte al pubblico il 13 dicembre, per portare finalmente alla luce quest’ambizioso progetto.

“Il ristorante sarà molto verde per essere Milano” scherza Berton che ancora non vuole rivelare troppi dettagli, ma la sua filosofia è chiara: “la parola d’ordine è accessibilità e interazione tra clienti e cuochi. Non sarà una semplice cucina a vista, ma ci sarà una vera partecipazione”.

Il menù è ancora top secret, ma intanto sappiamo che della stagione passata rimarranno in carta tre proposte, il resto sarà tutto una sorpresa da gustare. È stata anticipata la valorizzazione del pollo, delineando a grandi linee un inedito secondo di carne dolce e pelle croccante, e poi qualche esotismo scoperto dallo chef nei viaggi degli ultimi anni. Per fare un esempio si parla dell’uso della manioca e della tapioca, ma sempre con nitida classe.

In sala ci sono sottili tavoli in rovere affumicato, poltrone Giorgetti in pelle, ovunque legno e metallo color ottone e acciaio, tanta luce, tinte calde sul beige ed écru, pavimento in resinato, lampadari maestosi.

C’è anche una novità: in questi giorni è nato Dry, cocktail pizzeria dove il bar è affidato a Gugliemo Miriello, mentre le pizze sono di Simone Lombardi: non ci sarà un elenco classico, ma sarà il cliente a decidere con quali ingredienti condire la pizza dopo la cottura nel forno a legno fatto arrivare direttamente da Napoli. Il menù è firmato da Berton, ma i piatti sono realizzati dallo chef Fabio Gambirasi e dalla sua equipe, una decina di persone impegnate su 100 coperti: un’attività che sta attirando molto attenzione.

Oggi, per avviare un’attività food, ci vogliono delle professionalità precise dove il risultato finale è dato dalla sommatoria delle competenze: ne è un esempio il ristorante chic nella Diamond Tower di Berton.

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