Sei Nazioni 2014: l’Italia esce a testa alta dal tempio del rugby

Cuore, determinazione e grande coraggio, questa è l’Italia del rugby che esce dal tempio della palla ovale a testa più che alta. La prima partita del Sei Nazioni 2014 ricorda all’Europa, se ce ne fosse bisogno, che il Galles è una delle squadre più forti del mondo e mostra al “vecchio continente” che l’ItalRugby anche se non vince, convince. Le amnesie tecnico tattiche che avevano accompagnato gli azzurri negli ultimi test match autunnali, sembrano essere svanite, facendo ritrovare a Parisse e compagni quella verve che aveva caratterizzato il torneo europeo del 2013.

Dopo l’inizio in salita causato da un’ingenuità di Esposito che regala la prima meta ai gallesi, gli azzurri si ritrovano concedendo poco, quasi niente, ai “diavoli” britannici. La bolgia del Millennium Stadium non spaventa la compagine azzurra che mostra una grande attitudine difensiva e mette pressione alla linea gallese che più di una volta si trova in difficoltà a ridosso della propria area di meta. La prestazione azzurra del primo tempo è sporcata dalla meta, più che meritata, del secondo centro gallese Scott Williams che raccoglie l’invito del suo compagno Roberts e vola in meta. La vera sorpresa della partita è il quasi totale annientamento del Galles nel secondo tempo: al primo minuto di gioco Campagnaro schiaccia in area di meta l’ovale calciato da Leonardo Sarto, la strada, sempre in salita, sembra ora meno erta. La reazione gallese è ben contenuta dagli uomini di Brunel le cui uniche preoccupazioni sono destate dal piede di Halfpenny. A dieci minuti dal termine, sempre Campagnaro, intercetta l’ovale al centro del campo e con una gran corsa vola in meta portando lo svantaggio italiano sotto il break. Il solito Halfpenny, qualche minuto più tardi, centra i pali allungando le distanze e facendo nuovamente respirare i tifosi gallesi. Dura poco il sogno azzurro: il Galles batte l’Italia 23-15.

Può ritenersi soddisfatto il commissario tecnico Brunel per la prova dei suoi giocatori soprattutto dei giovani esordienti: ampiamente promossi Allan e Campagnaro, quest’ultimo “man of the match“, protagonisti indiscussi all’esordio con la maglia azzurra nel Sei Nazioni. Una nazionale concreta e decisa, con l’unico neo di aver commesso pochi errori ma decisivi, può ritenersi fiera e sorridere pensando al futuro. Ma non bisogna distrarsi troppo, sabato prossimo, a Parigi, c’è la Francia.

Impostazioni privacy