A Kiev i manifestanti respingono l’accordo e tornano in piazza

I duri scontri degli ultimi giorni hanno finalmente indotto il presidente ucraino Viktor Yanukovich a siglare un accordo con le opposizioni per porre fine alla gravissima crisi politica che sta mettendo a dura prova il paese.

L’accordo prevede l’impegno da parte del presidente di indire, entro un breve periodo di tempo, le elezioni presidenziali anticipate.
Un accordo che aprirebbe la strada ad una serie di riforme costituzionali che mirano a ridurre il potere del capo dello stato ed alla formazione di un governo di unità nazionale.
Il Parlamento ucraino ha, inoltre, deposto il Ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, accusato di aver scelto la strada della violenza nei confronti dei manifestanti, ed ha approvato una modifica al codice penale in modo da poter consentire a Iulia Timoshenko, ex leader dell’opposizione in carcere dal 2010, di poter tornare in libertà.

La notizia dell’accordo tra Yanukovich e l’opposizione è stata annunciata dalla stampa ucraina ma Bruxelles è ancora in attesa della conferma ufficiale.
Nonostante le dichiarazioni del presidente i due ministri europei incaricati della mediazione, Radoslaw Sikorsky e Franz-Walter Steinmeier, non hanno ancora ufficializzato la notizia.

Intanto la portavoce dell’Alto rappresentante delle Nazioni Unite, Chaterine Ashton, ha fatto sapere che i diplomatici sono in costante contatto e che il processo «è in pieno svolgimento».

Quale portavoce dei manifestanti che sono in piazza Euromaidan respinge, però, ogni possibile accordo con Yanukovich, facendo sapere che nessun compromesso potrà essere accettato dagli attivisti e chiede, su Twitter, le immediate dimissioni del presidente.
Twitter che, ormai, è sempre più protagonista e che è diventato il mezzo di comunicazione più usato per testimoniare la violenza di questi giorni.

Proprio attraverso un tweet l’infermiera Olesya Zhukovskaya aveva drammaticamente rivolto un appello alla rete: “muoio”.
La sua foto, con la ferita al collo, ha fatto il giro del mondo ed ha smosso le coscienze tanto che migliaia sono stati i messaggi che i giovani del movimento si sono scambiati.
Al suo appello disperato era seguito un lungo silenzio ma oggi la stessa Olesya ha twittato questo messaggio: “sono viva, grazie per tutte le persone che mi hanno sostenuto e hanno pregato per me”.

Una notizia meravigliosa per la giovanissima infermiera che si è trasformata nel simbolo di piazza Maidan ma, purtroppo, per una storia che si conclude con il lieto fine tante sono quelle che si concludono tragicamente. Il bilancio delle vittime, infatti, continua a salire.

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