Renzi presenta il programma di governo, immediate le reazioni

Matteo Renzi ha appena terminato di esporre al Senato il suo programma di governo.
Si è presentato citando una vecchia canzone della Cinquetti, visto che «non ha l’età» poter sedere in Senato, ma si trova in questo luogo per «parlare un linguaggio di franchezza» e non per inseguire un record anagrafico, né per allungare il proprio curriculum vitae.

«Ci avviciniamo in punta di piedi e con rispetto profondo e non formale che si deve a quest’Aula e alla storia del paese che qui ha un simbolo. Siamo qui a chiedervi la fiducia che è un gesto controcorrente non tanto nel linguaggio della politica. Noi vogliamo provare ad andare controcorrente», queste le parole di Renzi in apertura del suo discorso.

Il premier sostiene la necessità di un cambio radicale delle politiche economiche e propone una «legislatura di svolta» per poter risolvere questo rapporto di angoscia che si è ormai creato tra politica e cittadini attraverso il rispetto degli accordi sulle riforme che vanno oltre «le maggioranze di governo».
Matteo Renzi sottolinea il tema dell’urgenza che è quello che guiderà le sue azioni e quelle del suo governo poiché l’Italia ha bisogno di un cambiamento concreto.
Naturalmente sarebbe stato preferibile ottenere dai cittadini un chiaro mandato elettorale ma ora ciò che importa è che questa sarà la legislatura della svolta che dovrà andare avanti fino alla sua naturale conclusione nel 2018.

Renzi elenca una serie di riforme che ritiene fondamentali e detta anche i tempi in cui dovranno essere attuate.
Il primo obiettivo è lo sblocco totale dei debiti della pubblica amministrazione attraverso un uso diverso della Cassa Depositi e Prestiti, l’istituzione di un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, la riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale attraverso misure “irreversibili” di revisione della spesa che porteranno a risultati concreti già nel primo semestre del 2014.

In calendario per marzo è stata prevista la discussione parlamentare sul piano per il lavoro mentre, a giugno è in agenda un pacchetto organico per la riforma della giustizia.
Altro punto importante sarà quello di rendere trasparente la gestione dei costi della Pubblica Amministrazione ed il taglio delle nomine dei dirigenti a tempo indeterminato.
Per il mese di giugno sono previsti anche interventi sul fisco attraverso l’utilizzo della delega fiscale.

Renzi non poteva non menzionare, nel suo discorso, la riforma della legge elettorale, sostenendo che l’approvazione dell’Italicum è una priorità e sarà accompagnata dalla modifica del Senato e del Titolo V della Camera dei Deputati.
Il nuovo premier sostiene che sarà una figura dinamica poiché lo Stato non è solo a Roma ed è deciso a girare l’Italia per rendersi conto di ogni singola realtà.

Il discorso è trasversale e tocca tanti punti tra cui quello dell’edilizia scolastica per la quale vuole bloccare il patto di stabilità e quello del “piano industriale” che coinvolgerà diversi settori come quello dell’energia alternativa ed il dissesto idrogeologico in modo tale da consentire la creazione di nuovi posti di lavoro.
Non poteva poi mancare un passaggio sul caso dei due marò, tema che a Renzi sta molto a cuore e sul quale ha garantito il massimo impegno.
Un discorso sereno che Renzi ha fatto a braccio, cosa che non si è forse mai vista in uno dei palazzi istituzionali e che il premier ha concluso con queste parole: «Questo è il tempo del coraggio che non esclude nessuno e non lascia alibi a nessuno».

Pochi sono stati gli applausi, l’unico più rilevante è stato ad opera dei senatori del Pd quando Renzi ha ricordato che il suo partito ha vinto tutte le ultime competizioni elettorali.
Contestazioni, invece, da parte dei M5S che hanno più volte interrotto Renzi, il quale, non ha tardato a rispondere sostenendo che «noi svolgiamo una funzione sociale nei confronti dei senatori M5S, non è facile stare in un partito dove il capo dice “non sono democratico” ma vi vogliamo bene lo stesso».

Concluso il suo discorso programmatico la seduta è stata sospesa in attesa dell’inizio delle dichiarazioni di voto cui seguiranno le votazioni e Renzi si è recato alla Camera dei Deputati per consegnare il testo del suo programma.

Non si sono fatte attendere le reazioni di ogni parte e colore nei confronti di un discorso che è risultato per molti inadeguato e privo di un progetto concreto.
Tra tutte corre subito sul web la risposta del Gay center, che ha lanciato l’hashtag ‪#‎renzirottamaidico‬. Il premier ha infatti anche fatto riferimento alle unioni civili durante il suo discorso, affermando che «bisogna trovare una sintesi anche quando questa non ci soddisfa del tutto».

[Credits foto: REUTERS/Tony Gentile]

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