Banche cinesi costrette a disinfettare le banconote per fermare la diffusione del coronavirus

Per fermare la diffusione del coronavirus, il governo cinese ha ordinato alle banche di isolare e disinfettare le banconote usate. Attualmente, le vittime del virus sono più di 1.500. La disinfettazione avviene tramite luce ultravioletta o alte temperature. Successivamente, i contanti vengono sigillati e conservati per 7 / 14 giorni, a seconda della gravità dell’epidemia in una particolare regione. Passato tale periodo, il denaro torna in circolazione.

Oltre ai già citati morti, le persone infettate hanno superato quota 66.000. Inoltre, il coronavirus si è diffuso anche in altri Paesi del mondo, dove si è scatenata la corsa alla disinfezione dei luoghi pubblici.

Fan Yifei, vice governatore della banca centrale cinese, ha dichiarato due giorni fa che le banche sono state invitate a fornire nuove banconote ai clienti quando c’è la possibilità. “La banca centrale ha provveduto ad emettere urgentemente circa 4 miliardi di nuove banconote yuan nella provincia di Hubei, il centro dell’epidemia, prima dei recenti festeggiamenti del Capodanno Lunare”, ha dichiarato Fan. “Queste misure hanno lo scopo di garantire la sicurezza e la salute del pubblico durante l’utilizzo di denaro”.

Ma non è del tutto chiaro quanto sarà ampio l’impatto del lavoro di disinfezione della banca centrale, con un numero crescente di cinesi che, negli ultimi anni, preferiscono i pagamenti mobili rispetto ai contanti. Ad un sondaggio Ipsos del 2017, quasi tre quarti degli intervistati cinesi dichiararono di poter sopravvivere per un mese intero senza utilizzare più di 100 yuan in contanti.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre che tramite il contatto diretto con le goccioline dei pazienti infetti, il Covid-19 potrebbe anche diffondersi attraverso oggetti contaminati.

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