Guariti dal Covid-19 tornano positivi: come cambia la ricerca del vaccino

Anche in Italia guariti dal Covid-19 tornano positivi: le implicazioni di questa scoperta sulla ricerca sul vaccino e sulla lotta al coronavirus

Guariti dal Covid-19 positivi al coronavirus a distanza di tempo: dopo i casi arrivati da Cina e Corea del Sud, si unisce anche l’Italia. Sarebbero 9 i pazienti risultati negativi al doppio tampone, e quindi dimessi dagli ospedali, ad essere tornati positivi dopo qualche settimana. Eccezioni che sono state rese note nel giorno in cui dalla Cina sono arrivati i risultati di uno studio che conferma la produzione degli anticorpi in chi ha superato il virus.

Il ritorno alla positività da parte di pazienti guariti non è una novità e finora, secondo gli esperti, resta qualcosa di eccezionale connesso ad alcuni fattori come ad esempio un tampone falso positivo. I nove di cui finora si ha notizia in Italia arrivano tutti dalla Lombardia. Provengono precisamente dalle Asst di Lodi e Cremona, due tra le province più colpite dall’emergenza coronavirus. Per qualcuno è stato necessario un nuovo ricovero in ospedale con il ritorno della polmonite, altri se la sono cavata con sintomi più leggeri, isolamento in casa e assistenza tramite telesorveglianza.

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Guariti dal Covid-19 tornano positivi, le implicazioni sul vaccino

Guariti dal Covid tornano positivi
Guariti dal Covid tornano positivi: conseguenze sulla ricerca di un vaccino (Getty Images)

Ovviamente se i guariti dal Covid-19 tornano positivi dovessero iniziare ad essere tanti e a presentarsi anche a distanza di tempo, si aprirebbero delle implicazioni anche sulla ricerca di un vaccino contro il coronavirus. Proprio l’incertezza sulla produzione di anticorpi e sulla durata dell’immunità è uno dei motivi per i quali gli esperti invitano alla prudenza. Le ricerche sul vaccino proseguono in tutto il mondo e in alcuni casi è stata avviata anche una prima sperimentazione sull’uomo.

La sua produzione su scala globale però richiede ancora qualche mese. Le tempistiche più ottimiste indicano in settembre un possibile punto di svolta, altri si spingono fino a gennaio 2021. Di certo servirà chiarire anche l’aspetto dei guariti che tornano ad avere il virus: uno dei tanti dubbi che il Covid-19 si porta dietro.

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