Matrimoni, via alla ripartenza: le Regioni che hanno già riaperto

In piena emergenza Coronavirus, le funzioni religiose erano state vietate. Arriva l’apertura per i matrimoni: c’è il sì delle prime regioni

L’Italia si rialza dopo i mesi in cui il Coronavirus ha paralizzato la penisola, portando a chiudere attività ed intere regioni. Con l’inizio della fase 2, gli italiani provano a tornare alla normalità, riaprendo negozi e spostandosi senza il bisogno dell’autocertificazione. A tornare a pieno regime, sono anche i matrimoni. Infatti, anche questo settore è stato a lungo fermato, poiché anche le funzioni religiose erano state vietate. Il sì questa volta non è arrivato solo dai futuri coniugi, ma anche da alcune regioni, che hanno deciso di dare il via libera alla celebrazione delle unioni. Campania e Puglia sono state le prime a riaprire ad i matrimoni, sottolineando ancora una volta quanto siano legate a questo ambito. Una mossa che potrebbe dirsi anche economica, visto che solo nella regione campana, i matrimoni porterebbero ad un movimento di circa 2 miliardi all’anno.

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Con la fase 2 tornano i matrimoni, arriva il sì di Campania e Puglia

Matrimoni
Matrimoni (Getty Images)

Le riaperture decise dal Governo per la fase 2, comprenderanno anche i matrimoni. Questa è la buona notizia per tutti coloro che hanno dovuto rinviare la celebrazione del loro amore per causa del Coronavirus. Le regioni  Campania e Puglia, sono state le prime in Italia a riaprire ai matrimoni. Napoli, celebrerà le unioni all’interno del Municipio, mentre a Bari, dove si potrà dire sì da domani, la celebrazione avverrà a Corso Vittorio Veneto, in una sala adibita appositamente. Naturalmente, ci saranno delle regole. La prima sarà ovviamente il distanziamento dal celebrante, anche se i coniugi potranno essere gli unici senza indossare la mascherina. Tutti gli invitati invece, dovranno indossarla. Prima di entrare verrà misurata la temperatura e distribuito i gel per sanificare le mani. L’ultimo nodo da sciogliere, sarebbe quello di celebrare i matrimoni di domenica, ancora non concesso. Ma gli organizzatori avrebbero già inviato la richiesta alle autorità religiose.

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