Viaggi e Covid-19: le cose da sapere prima di prenotare le vacanze

L’emergenza coronavirus ha stravolto prassi e abitudini dei viaggiatori: come funziona ora e dal 3 giugno in poi.

Uno dei settori più condizionati dalla pandemia da coronavirus è stato comprensibilmente quello dei viaggi e del turismo. Le limitazioni imposte dai governi di tutto il mondo per tentare di arginare i nuovi contagi hanno di fatto impedito di percorrere lunghe distanze, eccetto che per comprovabili necessità. E così migliaia di tour operator, agenzie, alberghi e compagnie aeree hanno dovuto gestire il problema dell’annullamento delle prenotazioni.

Con l’allentamento delle restrizioni e l’inizio della cosiddetta “Fase 2” in Italia sono cominciate a circolare stime dei tempi necessari per tornare a una situazione di relativa normalità. Per quanto riguarda i viaggi la situazione è ancora abbastanza problematica, poiché gli spostamenti tra regioni così come quelli all’estero sono ancora vietati, salvo casi eccezionali.

Una delle ipotesi al momento considerate dagli analisti è che con il passare delle settimane le autorità possano valutare se introdurre limitazioni più specifiche all’interno del territorio nazionale. Le regioni con più alto numero di nuovi contagi seguirebbero regole differenti, sia in entrata che in uscita. E non è escluso che qualcosa di simile possa avvenire sul piano internazionale, con paesi più o meno inclini ad allentare le restrizioni.

Il governo italiano, riferiscono i media, sarebbe tuttavia più favorevole all’idea di mantenere regole uguali per tutte le regioni.

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Cosa fare prima di prenotare un viaggio

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La spiaggia di un campo nudisti di Canegra, a Istria (Getty Images)

Il quadro estremamente mutevole della pandemia in corso rende molto complicato riuscire a fare previsioni con ridotti margini di errore. La più importante cosa da fare prima di prenotare un viaggio è sincerarsi che nella zona di destinazione scelta non ci siano limitazioni straordinarie vigenti.

Sul sito viaggiaresicuri.it, sviluppato dal Ministero degli Esteri, è disponibile una mappa con informazioni sulla situazione epidemiologica in tutti gli Stati. Sono inoltre presenti aggiornamenti specifici sulle restrizioni note, riportati in singole schede da consultare, paese per paese.

In tutti i casi, anche quelli che riguardano spostamenti e pernottamenti più brevi, conviene puntare sulla flessibilità. Date le circostanze è conveniente scegliere in fase di acquisto sempre e comunque soluzioni totalmente rimborsabili. È un suggerimento che le stesse catene alberghiere e agenzie di viaggi stanno dando ai loro clienti. Le restrizioni cambiano in continuazione, e questo può avvenire in qualsiasi momento sia in termini di allentamento che di rafforzamento.

Cosa succede dal 3 giugno

Fino al 2 giugno in Italia sono vietati gli spostamenti al di fuori della propria regione, se non per motivi di lavoro o di salute, o per necessità particolari. Chi si sposta per raggiungere la propria residenza è eventualmente autorizzato a varcare i confini regionali, a patto che compili un’autocertificazione. Dal 3 giugno dovrebbe essere possibile spostarsi liberamente all’interno dell’Unione Europea, pur con limitazioni estremamente variabili e al momento indefinite.

Salvo diverse indicazioni sarà possibile, per esempio, spostarsi verso paesi come Croazia, Lussemburgo, Belgio, Francia, Spagna e Irlanda. Non è però ancora chiaro se, ed eventualmente per quanto tempo, i viaggiatori dovranno osservare un periodo di quarantena obbligatoria. È inoltre possibile che alcuni paesi impongano particolari limitazioni ai viaggiatori provenienti da paesi a più alto tasso di contagio.

Fino al 15 giugno dovrebbero rimanere vietati i viaggi al di fuori dell’Europa. È inoltre ancora tutta da verificare la “risposta” del pubblico di fronte all’allentamento delle restrizioni per i voli. Michael O’Leary, ad della compagnia aerea Ryanair, ha detto di aspettarsi voli pieni al 50-60 per cento per il mese di luglio. “Abbiamo assistito a un aumento delle prenotazioni da Irlanda e UK verso Italia, Spagna e Portogallo, e questa tendenza potrebbe proseguire”, ha concluso O’Leary.

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