Il racconto di Hamilton: “Picchiato e bullizzato perché nero”

Lewis Hamilton si schiera nella lotta al razzismo e racconta le sue dolorose vicende personali: “Sono stato picchiato perché nero”

Picchiato e bullizzato perché nero”: così Lewis Hamilton racconta la sua dolorosa esperienza personale in tema di razzismo. Lo fa in giorni caldi con le proteste in tutto il mondo per la morte di George Floyd e il movimento Black Lives Matter. Il campione di Formula 1, da sempre in prima linea nella lotta alla discriminazione, decide di rivelare il suo incontro con il razzismo. Un incontro fatto di violenza e soprusi ai quali ha reagito fuori e dentro la pista.

Un post toccante quello del pilota Mercedes, in cui il britannico racconta l’importanza della figura paterna (“sapevo che capiva e che sarebbe stato dalla mia parte incondizionatamente”). Hamilton racconta che aver letto per sapere quel che è successo nella lotta al razzismo “ha riportato alla memoria tante esperienze dolorose” dell’infanzia. Ricordi di quando era bambino di cui ha parlato poco “perché mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze, uccidere gli altri con l’amore e poi batterli in pista”.

Una forza d’animo nata nonostante sia stato “bullizzato, picchiato”. Proprio per difendersi si è dedicato al karate ma “gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati”.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> F1, Williams in vendita e comprano la Mercedes: Vettel con Hamilton

Hamilton picchiato: “Quando guido sto ancora lottando”

hamilton razzismo
Lewis Hamilton in pista (Getty Images)

Ma è proprio da queste esperienze, seppur dolorose, che Hamilton ha tratto la forza per diventare quel che è: uno dei più forti piloti della storia della Formula 1. Il suo modo di guidare è influenzato da quel che gli è successo, dall’essere stato picchiato per il colore della pelle: “È anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio – spiega -, è molto più profondo di un semplice sport, io sto ancora lottando”.

Una lotta che il campione del mondo ha vinto grazie al suo papà e che ora vuole aiutare ad affrontare chi non ha avuto la sua fortuna: “Dobbiamo restare uniti con chi quell’eroe al quale affidarsi” dice.

Unirsi per trasformare il 2020 nell’anno “più importante delle nostre vite”, un anno in cui “finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze”. Un grido di speranza quello di Hamilton: “Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità – dice – non avere paura di passeggiare per strada”. Proprio per questo ha deciso di combattere insieme agli altri: “L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia – conclude – e io per primo non lo farò”.

LEGGI ANCHE >>> Jorit disegna un murale per George Floyd contro il razzismo – FOTO

Impostazioni privacy