Bonus vacanze, ecco perché invece di agevolare mette “Il freno a mano”

Il bonus vacanze previsto per rilanciare il settore turistico messo a dura prova dalla pandemia, rischia di sortire l’effetto contrario a quello desiderato. Vediamo perché.

Se l’idea del bonus vacanze era quella di risollevare il settore turistico, in crisi a causa della pandemia, al momento sembra che l’obiettivo sia molto lontano dall’essere raggiunto. I motivi dello scarso successo della misura sono diversi. In primo luogo, le incertezze sull’applicazione della misura, stanno ritardando le prenotazioni da parte degli utenti. Raul, un albergatore riminese racconta che la gente, nella situazione di incertezza, aspetta di potersi accertare che una data struttura accetti o meno il voucher, il che si traduce in “Un ulteriore freno a mano”.

Poi, per il modo in cui è congegnato, sono tanti gli albergatori ancora incerti sulla decisione di aderire o meno alla misura. Si ricorda infatti che il bonus è concepito sul meccanismo del rimborso. Si tratta dunque di un anticipo di prestazione da parte delle strutture alberghiere, che poi dovranno recuperare il credito con attraverso le imposte.

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Bonus vacanze: ecco perché non è la soluzione ideale per gli albergatori

Bonus vacanze
Bonus vacanze (Getty Images)

Se all’impresa dovessero servire liquidi, dovrebbe vendere il proprio credito alle banche, che ovviamente andranno ad applicarvi una commissione, ecco perché, spiega Giorgio Lotti, direttore commerciale Via con Noi – Gruppo Robintur: “Alla fine per noi albergatori è un aiuto fino a un certo punto.

Lo scenario dunque non è roseo, perché chiaramente oggi c’è bisogno di liquidità, ecco dunque che appare molto probabile che siano in tanti alla fine a decidere di non aderire alla misura, con la conseguenza che gli italiani non riusciranno a decidere in libertà dove andare a soggiornare durante le vacanze.

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