Coronavirus in Italia, i dati del Ministero: le differenze da Marzo ad oggi

I dati pubblicati dal Ministero della Salute sul coronavirus in Italia mostrano una situazione meno drammatica del previsto.

L’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia continua a far discutere gli esperti senza trovare un punto d’accordo. Secondo alcuni infettivologi infatti il virus ha perso potenza ed è quindi meno pericoloso, mentre secondo altri siamo ancora davanti allo stesso virus. In effetti alcuni studi internazionali sostengono che il virus non è diventato “meno pericoloso“: la situazione migliora grazie alle regole di prevenzione del contagio. La situazione è davvero diversa rispetto ai drammatici mesi del lockdown. La percentuale di persone positive al coronavirus che hanno bisogno di cure ospedaliere è del 5,17% secondo le tabelle del Sole 24 Ore. Di questi solo una minima parte, lo 0,36% del totale dei contagiati, si trova in rianimazione per colpa del Covid-19. Il 30 marzo, a poche settimane dall’inizio del lockdown, i ricoverati in rianimazione erano il 5,27%: in totale i ricoveri erano il 36,8% dei contagiati.

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Coronavirus in Italia, cosa dicono i dati?

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Coronavirus in Italia, parlano i dati (Screenshot sito Ministero della Salute)

I dati che abbiamo a disposizione, sia sul sito del Ministero della Salute che sui siti di alcuni giornali come il Sole 24 Ore, descrivono una situazione meno critica del previsto. La scelta di fare tamponi “a tappeto” a tutti coloro che rientrano dai paesi con nuovi picchi di contagi sta permettendo di individuare gli asintomatici. Mettendo anche loro in isolamento domiciliare è possibile contenere meglio la diffusione del virus e ridurre il peso di una inevitabile seconda ondata. Questa situazione di calma non va però presa alla leggera. Tutti i maggiori esperti sanitari sono d’accordo sulla necessità di continuare a rispettare le regole di contenimento dell’epidemia. Tra queste la più efficace è sicuramente l’utilizzo della mascherina quando ci si trova in pubblico o al chiuso.

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