Nuovo Dpcm, protestano in 90 al ristorante: situazione fuori controllo

Il nuovo Dpcm ha generato diverse tensioni in alcune città italiane, mentre un ristoratore di Pesaro ha organizzato una cena per 90 persone

cena a Pesaro
Cena a Pesaro 90 persone (dal web)

Il nuovo DPCM continua a causare danni al settore della ristorazione. Durante il lockdown bar e ristoranti si sono ritrovati in ginocchio e un secondo “lockdown mascherato” ora risulta essere più difficile da superare. Soprattuto con le nuove regole, in particolare la chiusura alle ore 18.

Non tutti i ristoratori però hanno accettato di buon grado questa restrizione e c’è chi ha deciso di proseguire indisturbato con il proprio lavoro o chi addirittura ha cercato di reagire andando contro ogni genere di regola. Un ristoratore di Pesaro ha organizzato una cena per 90 persone e ha ripreso l’interessa serata con delle dirette social. A fermare l’evento è stata la Polizia che è entrata nel locale alle 20.30 ma il gestore del locale ha cercato in tutti i modi di bloccarli finché non sono riusciti a entrare dalle porte laterali.

Di fronte alla scena, i commensali hanno continuato a mangiare e bere scherzando sulla situazione invitando i poliziotti ad unirsi a loro. Effettivamente la cena è stata servita per intero fino al dolce; il ristoratore ha gridato alla polizia che preferiva farsi arrestare piuttosto che chiudere il suo locale che, in effetti, è stato costretto ad abbassare le serrande poco dopo. Nel frattempo i sostenitori dei ristoratori si sono riuniti per una manifestazione autorizzata a Piazza del Popolo.

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Dpcm, Vittorio Sgarbi: “A Sutri i locali chiudono alle 22”

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi (dal web)

Non tutta Italia rispetterà il DPCM firmato ieri, c’è infatti chi ha deciso di fare legge per conto suo. Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri, ha deciso che i locali chiuderanno non alle 18 bensì alle 22 mentre le pasticcerie alle ore 20. Ad annunciarlo è stato il critico d’arte stesso sui social sottolineando, tuttavia, che rimarranno valide le altre disposizioni. Le persone al tavolo saranno non più di quattro e dalle 18 la consumazione sarà consentita solo se c’è disponibilità di posti a sedere.

Sgarbi ha seguito la stessa linea di Fugatti in Trentino e “se possono farlo loro“, come dice il critico d’arte, “possiamo farlo anche noi“. Molti considerano questa scelta un rischio mentre altri un esempio da seguire. Intanto in tutta Italia continuano le proteste che a partire da Napoli sono scoppiate poi a Roma e Milano.

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