Nuovo Dpcm, le Regioni si oppongono a Conte? La situazione

Entrerà in vigore giovedì il nuovo Dpcm che conterrà norme ancor più stringenti per limitare il diffondersi del contagio da Covid. Dalle Regioni però c’è perplessità.

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Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (Getty Images)

Saranno chiusi anche i musei, sarà limitata la didattica in presenza (solo per gli istituti fino alla terza media) e si darà un’importante stretta agli spostamenti tra Regioni. Inoltre, verrà esteso su tutto il territorio nazionale il coprifuoco alle ore 22, omologando il Paese nella sua totalità. Questi in estrema sintesi i provvedimenti maggiori contenuti nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore questo giovedì e già presentato ieri alla Camera e al Senato dal premier Giuseppe Conte.

Verranno istituite anche delle zone rosse dove l’indice RT è superiore a 1,5 e alcune regioni rischiano di essere completamente chiuse e messe in lockdown. Proprio alcuni governatori però esprimono diffidenza verso questo provvedimento varato dal Governo. Le zone rosse sarebbero al centro di questa “disputa“.

Proprio le Regioni, attraverso la “voce” di Bonaccini chiedono misure omogenee per tutto il territorio nazionale, proprio perché il contagio ha colpito a macchia d’olio il Paese nella sua interezza. Al momento le regioni a rischio lockdown sarebbero Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria.

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Nuovo Dpcm: il coprifuoco è uguale per tutti

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Giuseppe Conte (Getty Images)

Tra le misure più importanti contenute nel Dpcm che entrerà in vigore giovedì ci sarà il coprifuoco alle ore 22 in tutta Italia. Per mercoledì è attesa la conferenza stampa del premier Conte nella quale annuncerà ai cittadini le nuove norme che saranno attive a partire da dopodomani e fino al prossimo 5 dicembre. Ritornerà anche l’autocertificazione per uscire di casa, previo valido motivo, dopo le ore 22.

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Getty Images

Intanto la curva dei contagi non arresta la sua crescita: il bollettino di oggi (e riferito alle ultime 24 ore ) registra più di 28 mila contagi (su un totale di 182 mila tamponi) e 343 decessi. Nelle prossime settimane si capirà se le nuove norme introdotte dal Governo riusciranno a frenare entro Natale il contagio da Covid.

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