In tempo di Covid e di emergenza sanitaria nazionale può accadere che molti medici possano speculare su questa situazione. A Milano lo sdegno per delle visite profumatamente pagate.
Milano, visite a pagamento a positivi Covid – In tanti negli ultimi mesi hanno tentato di speculare sul Covid. Ci ricordiamo bene, la scorsa primavera, i prezzi stellari ai quali, soprattutto sul web, erano arrivate certe confezioni di Amuchina o di mascherine chirurgiche. In molto hanno cercato di approfittare dell’emergenza sanitaria per trarne profitto, puntando sulla scarsa disponibilità di alcuni prodotti per poterli vendere a costi a volte anche decuplicati.
Negli ultimi mesi una delle categorie che è stata più “colpita” e interessata dalla situazione attuale è sicuramente quella dei dottori e dei medici. Gran parte di loro in prima linea, negli ospedali o pronto soccorso, a combattere il Covid spesso anche senza le armi adeguate. È bufera però per quanto sta avvenendo al San Raffaele: l’ospedale milanese ha diramato un vero e proprio tariffario per delle visite e consulenze specialistiche.
San Raffaele di Milano: visita positivi Covid a 450 euro
Un listino prezzi “dedicato” a tutti coloro che sono risultati positivi al Covid ma hanno contratto una forma del virus non particolarmente aggressiva. Almeno, non al punto da costringere al ricovero ospedaliero. Nel capoluogo lombardo quindi chiunque si trovi in isolamento domestico può chiedere un consulto o una visita casalinga ai medici, dietro però un lauto compenso.
Quanto costa una visita specialistica a domicilio? Ben 450 euro, mentre per un più semplice e veloce consulto in video o via telefono da parte del medico il prezzo è di 90 euro. Per il “pacchetto completo“, quello più costoso, i servizi inclusi sono quattro: prelievo del sangue, radiografia toracica, misurazione della saturazione e il consulto medico definitivo con consegna del referto finale.
Un vero e proprio servizio medico a pagamento per i positivi costretti a casa che ha fatto discutere e indignare l’opinione pubblica. La domanda di molti è come sia possibile che una struttura ospedaliera possa lucrare in questo modo sull’emergenza sanitaria.
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