Covid, scoperta sensazionale: questo farmaco riduce la mortalità

E’ stato scoperto che un medicinale riduce il tasso di mortalità per Covid. Il farmaco è lo stesso usato per curare l’artrite

Covid Polmoni
(Getty Images)

In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, qualsiasi spiraglio di luce sulle cure per il Coronavirus si rivela subito essere un grande successo. La grandissima notizia viene dalla cura per l’artrite che si è rivelata una potente arma per combattere il Coronavirus.

Secondo i risultati ottenuti, la morte dei ricoverati in ospedale si riduce del 71%, ma il farmaco in questione ha effetto solo sulla categoria considerata dei vulnerabili, ovvero, gli anziani. E’ chiamato baricitinib e si trova in commercio con il marchio Olumiant, si tratta di un medicinale recente e viene usato per la cura dell’artrite reumatoide. La notizia della sua validità non circola soltanto adesso. Quando gli ospedali del mondo si apprestavano ad individuare le giuste cure per combattere il Coronavirus, questo farmaco era già tra i più gettonati.

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Il baricitinib ha salvato molte vite

Covid
Studi sul Coronavirus (Getty Images)

Mesi fa, fu la BenevolentAI di Londra a seguire il processo e prevedeva che il medicinale avrebbe ridotto l’infezione del virus nelle cellule polmonari. A confermare l’ipotesi ci sono anche altri ricercatori d’Europa, guidati dall‘istituto svedese Karolinska, che hanno ottenuto la riduzione dei tassi di mortalità grazie al baricitinib.

Il primo a vedere in questo farmaco una possibilità reale, è stato il professor Justin Stebbing, specialista in cancro dell’NHS che ha da subito sostenuto come questo potesse essere la cura in grado di salvare molte vite. Dall’inizio della pandemia non sono stati molti i farmaci che hanno passato i test, o meglio, di tutti quelli testati c’è stato un enorme scarto.

Tutto quello che è rimasto sono droghe inglesi, tra cui il desametasone, ovvero un derivato del cortisone, che ha ridotto il 33% il rischio di morte. I risultati che sono poi stati riportati sulla rivista specializzata Science Advances, provengono dai pazienti che sono stati ricoverati con polmonite in due ospedali: uno in Italia e l’altro in Spagna.

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