Covid, la mappa d’Italia cambia ancora: nuove regioni rosse

A meno di due settimane dalla sua istituzione la mappa di pericolosità da Covid potrebbe cambiare ancora, per la terza volta. Nuove regioni saranno zone rosse.

Conte Covid (getty images)
Conte (getty images)

Una mappa che lo stesso premier Conte, nel momento della sua istituzione, aveva dichiarato essere soggetta a modifiche. In base ai dati che giornalmente sarebbero arrivati dalle varie regioni si sarebbe deciso il colore di una determinata zona, per adottare misure più o meno restrittive al fine di contenere il contagio da Covid. E questa mappa potrebbe cambiare ancora, per la terza volta in pochi giorni, con l’inserimento nella “fascia rossa” di nuove regioni.

Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Toscana, Campania, Calabria e la provincia di Bolzano per ora sono i territori con il più alto indice di pericolosità e, di conseguenza, con le misure più serrate. A breve però la lista potrebbe allungarsi con altre regioni. A rischio ci sono Puglia, Liguria e Basilicata. L’Abruzzo intanto da oggi di nuovo in lockdown.

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Regioni rosse: decisione entro venerdì?

video paziente morto
Ospedale (Fonte GettyImages)

Per quanto riguarda la Puglia ci potrebbe essere una distinzione territoriale, differenziando le province con il più alto indice di contagio da quelle nelle quali la pandemia è più “contenuta“. Secondo i dati forniti quindi a rischiare l’ingresso nella “lista rossa” sarebbero Foggia e BAT (Barletta, Andria, Trani), mentre tutte le altre rimarrebbero arancioni. Una decisione dettata, più dall’aumento dei nuovi positivi, dalla pressione sulle strutture ospedaliere. Entro venerdì la Regione potrebbe scrivere al Governo e chiedere il passaggio alla zona rossa.

Ospedale
Ospedale (Gettyimages)

Si parla di un possibile inserimento tra le zone rosse anche di Liguria e Basilicata alla luce dei numeri emersi negli ultimi giorni. La decisione finale riguardante le tre regioni dovrebbe arrivare entro venerdì. Intanto da oggi anche l’Abruzzo diventa zona rossa, con tutte le chiusure del caso tranne per le classi fino alla prima media. Il Veneto invece rischia l’inserimento nella fascia arancione.

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