Partono i controlli a campione sulle richieste per il Superbonus ristrutturazioni: chi lo ha ottenuto senza averne diritto rischia grosso.

Il “superbonus ristrutturazione” è uno degli incentivi inseriti nel decreto Rilancio. Si tratta di un incentivo del 110% che il Governo ha messo a disposizione per le opere di ristrutturazione. Per ottenere questo particolare sgravo fiscale però bisogna rispettare dei requisiti. I lavori infatti devono rientrare in due categorie: devono migliorare l’efficienza energetica dell’immobile oppure migliorare la resa antisismica.
A vigilare sul corretto utilizzo del Superbonus ci sarà Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. L’ente infatti passerà al setaccio le richieste, controllando il 100% delle richieste riguardanti lavori svolti prima del 1 luglio. Per i lavori commissionati dal 1 luglio in poi invece l’Agenzia svolgerà controlli a campione sul 10% delle richieste.
Questi controlli a campione potranno essere di due tipi. In un caso Enea potrà chiedere documentazione integrativa per verificare la certificazione energetica. La legge infatti prevede che, per l’attribuzione del superbonus, la classe energetica dell’immobile debba salire di almeno due classi. In questo caso il richiedente ha 30 giorni per trasmettere la documentazione. Il secondo in caso invece è la visita dei funzionari di Enea nell’immobile ristrutturato, che verrà comunicata con almeno 15 giorni di preavviso.
Superbonus 110%, in arrivo controlli di Enea, pronta a effettuare le verifiche su tutti quei lavori partiti in data precedente rispetto al 1 luglio https://t.co/4aXLz1guJ3 pic.twitter.com/ifpRuhlUq9
— ilGiornale (@ilgiornale) November 18, 2020
Superbonus ristrutturazioni, multe salate per chi non rispetta i requisiti

La detrazione fiscale del 110% sui lavori di ristrutturazione, conosciuta come “superbonus”, è uno degli incentivi più forti tra quelli messi in campo dal governo. Vista l’importanza del contributo, il governo ha disposto sanzioni molto severe per i tecnici che certificano i lavori senza che questi siano veramente utili per il contributo. Si rischia infatti una multa da 2.000 a 15.000 euro: in caso di comportamenti che configurano altri reati, le conseguenze penali possono arrivare fino al carcere.
Per chi invece riceve il bonus senza averne diritto, a seguito di un controllo c’è l’interruzione immediata dell’erogazione del bonus.





