Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi decisivo sui piani per lo scostamento di bilancio. Prossimo futuro alle urne “politiche” per gli italiani?
Il Covid-19 ha congelato molti aspetti economici del Paese, tant’è che le forze governative (oppositori e non) si son trovate costrette ad accettare un inevitabile piano di scostamento del bilancio. L’economia del Paese attraversa un periodo storico negativo: troppe le perdite in bilancio subìte e dunque il conto finale alla “resa dei conti” non torna.
Inevitabile dunque accettare questa condizione discussa in Parlamento prima dell’approvazione. Il premier Giuseppe Conte sapeva benisimmo che prima o poi avrebbe dovuto froteggiare il problema principale, messo in ginocchio dalla pandemia.
Ma evidentemente sembra che abbia temporeggiato troppo e alla fine ha acconsentito a chi fa la “voce più grossa” da più tempo di lui. Si parla infatti che l’operazione dello scostamento del bilancio sia stato condiviso in Parlamento con le forze d’opposizione e non che la soluzione al problema sia pervenuta dall’esperienza politica
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La soluzione allo scostamento di bilancio ha un precursore: scopriamolo insieme
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I temi principali dibattuti all’interno del Parlamento hanno fatto trapelare che l’operazione di scostamento del bilancio valga all’incirca 8 miliardi di euro. Nulla di vero, in quanto la posta in gioco è ben più alta. Ma chi è potrà essere mai stato il precursore di questa “mossa” vincente?
La “sterzata” decisiva dietro le quinte l’ha data lui, il “Cavaliere” Silvio Berlusconi, che ha fatto buon viso a cattivo gioco contro le forze governative attuali e cercato il dialogo direttamente col PD. Per la decisione finale sono intervenute anche le forze di opposizione che all’unanime avrebbero giurato di esporsi soltanto dopo la decisione di Conte in parlamento.
Ma Silvio Berlusconi, dall’alto della sua esperienza politica è stato scaltro e ha anticipato persino i suoi alleati, con buona pace di Salvini e Meloni. Chissà ora se durante il dibattito parlamentare per il “sì” o “no” alla riforma del MES, in programma il prossimo 9 Dicembre, il leader di Forza Italia farà di nuovo valere la propria maestria da esperta mente politica?
Tutto sarà rimandato al post Covid-19 o meglio alla gestione della seconda ondata della pandemia, dove l’attuale premier non potrà più appellarsi ai rinvii. A questo punto la domanda sorge spontanea: se non si manifesterà concretezza, il prossimo passo per gli italiani sarà alle urne “politiche”?