Incidente Grosjean, ecco come si è salvato il pilota francese – VIDEO

A due giorni dal terribile incidente che lo ha visto coinvolto, Romain Grosjean rimane in ospedale in attesa di essere dimesso. Non correrà domenica prossima. Come si è salvato dall’inferno?

incidente grosjean
Getty Images

Tutto il mondo della Formula 1, ma anche dello sport in generale, è concorde nel definire Romain Grosjean un miracolato. Il pilota francese è uscito praticamente illeso dalla palla di fuoco che era diventata la sua monoposto, dopo essersi schiantato a quasi 200 orari contro il guardrail della pista del Bahrain. La Haas spezzata in due, la parte dell’abitacolo avvolta dalle fiamme e il pilota che ne esce dopo quasi 30, interminabili, secondi.

Si è temuto il peggio in quei momenti e il peggio sarebbe sicuramente avvenuto se fosse mancato l’halo, il dispositivo di protezione della testa del pilota che lo ha “salvato” dallo scontro con il guardrail. Non è però stato l’unico fattore al quale Grosjean deve la vita. Gli dei della Formula 1, domenica, evidentemente  sono stati benevoli.

Incidente Grosjean, 30 secondi tra le fiamme – Video

C’è anche un bel po’ di Italia nel miracolo Grosjean. La scocca della sua Haas, che ha resistito al terribile colpo avvenuto a 220 orari, è stata prodotta da Dallara Automobili – la Haas VF-20 è costruita a Varano – ed è stata decisiva per garantire l’incolumità del pilota francese.

La tuta ignifuga del pilota poi ha la capacità di resistere almeno 11 secondi a 800 gradi: lampante come in quell’inferno abbia contribuito a “salvare” la prima guida della Haas. Che, dal canto suo, è stato fortunato a rimanere cosciente dopo l’impatto e bravo a mantenere la lucidità in questi secondi concitati. Grosjean infatti è stato capace di rimuovere il volante (che altrimenti avrebbe impedito l’uscita), slacciare le cinture e sollevare la protezione per il collo: il tutto mentre l’inferno divampava attorno a lui.

f1 incidente Bahrain
screen video Sky

Tempestivo anche il soccorso dei cosiddetti “marshall” e degli addetti alla sicurezza: per “fortuna” del pilota l’incidente è avvenuto poco dopo la partenza, il che ha permesso alla safety car di seguire a ruota il gruppone di monoposto durante le prime curve, favorendo il subitaneo intervento dei soccorsi.

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