Patrick Zaki resta in carcere, portavoce Amnesty: “Accuse pretestuose”

La vicenda Patrick Zaki continua a far discutere. L’ultima sentenza che proviene direttamente dall’Egitto non chiarisce il caso. Ne ha parlato anche un portavoce di Amnesty

Patrick Zaki (Wikipedia)
Patrick Zaki (Wikipedia)

Non si sblocca il caso Patrick Zaki. Lo studente di 28 anni resta in carcere per altri 45 giorni. Questo quanto deciso dopo l’udienza di ieri in cui si era professato assolutamente innocente. Il ragazzo si era recato un anno fa a Bologna per il suo dottorato. Al rientro in patria a Mansura in Egitto è stato arrestato senza apparenti motivi. Da allora prosegue il suo calvario. Il caso ha destato scalpore in Italia e in tutt’Europa, ma non si è ancora sbloccato. Le autorità egiziane in un secondo momento hanno informato Zaki di averlo posto in stato di fermo con l’accusa di propaganda sovversiva. In particolare, la tesi è che il ragazzo facesse dei post falsi sui suoi profili social per minare la pace e l’ordine sociale.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Internatiol Italia ha espresso il suo punto di vista sul tema (QUI l’intervista completa) ai microfoni di ‘INews24’: “Elementi poco chiari nella vicenda? Non solo i post sui social, ma l’intero impianto accusatorio è poco chiaro e pretestuoso. Durante le udienze, la detenzione preventiva è stata sempre rinnovata, ma non si contestano punto per punto le teorie. Lo scopo è tenerlo in carcere”.  La discussione passa subito ai post su Facebook incriminati: “Da quanto mi risulta, i post su Facebook non sarebbero mai stati considerati. Per questo motivo ieri Patrick durante l’udienza ne ha chiesto la verifica”.

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Patrick Zaki resta in carcere: il portavoce di Amnesty chiarisce

Riccardo Noury (getty images)
Riccardo Noury (getty images)

Noury sottolinea le azioni poco chiare dell’Egitto: “Gli arresti e le detenzioni arbitrarie continuano da mesi, così come i processi e le condanne anche a morte e le detenzioni preventive. Il caso di Patrick, senza dubbio, rientra in questo contesto”. Il portavoce di Amnesty parla anche delle condizioni di salute di Zaki: “Sicuramente è provato, non solo fisicamente, ma soprattutto psicologicamente. Patrick è un giovane con tanti obiettivi da raggiungere. Gli mancheranno i suoi amici, non può frequentare il master. E’ anche a rischio in caso di Covid. Come detto dalla sua avvocata qualche giorno fa, ha dormito per nove mesi a terra. Da agosto vede i genitori e incontra la sua avvocata”.

 

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