Covid, chiude il ristorante: cameriere clochard aiutato così

Il ristorante chiude per il covid e un cameriere perde il lavoro, ma grazie ad un servizio sul Tg2 la sua vita cambia completamente.

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Ex cameriere vive in tenda (screenshot servizio tg2)

La storia di Antonio ha avuto un lieto fine, dopo essere stato licenziato dal ristorante causa covid l’uomo si è ritrovato a vivere in una tenda lungo il Tevere. Grazie ad un servizio sul Tg2 che indagava i “nuovi poveri“, la sua storia ha avuto una forte risonanza e qualcuno ha deciso di tendergli una mano. Prima della pandemia Antonio viveva in una casa ammobiliata a Torre Maura e faceva il cameriere, a nero, in un ristorante a Parioli. Certo, non era il lavoro di una vita, ma sperava in un contratto con delle tutele che gli permettesse di realizzare il sogno di una famiglia.

Questo contratto non è mai arrivato, anzi. E’ arrivato il licenziamento dopo la chiusura del ristorante, e impossibilitato a pagare l’affitto della casa ha comprato una tenda e ha deciso di dormire lungo il fiume della capitale. Antonio si vergognava di raccontare ai suoi amici e parenti, in Abruzzo, quello che gli era successo. Tutto è cambiato quando è andato  in onda un servizio del Tg2.

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Antonio aveva vergogna di essere riconosciuto, ma qualcuno ci è riuscito

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Roma, zona trastevere (Getty Images)

Il servizio andato in onda sul Tg2 che indagava i nuovi poveri, quelli nati in seguito alla pandemia, ha ridato il sorriso al cameriere Antonio. L’uomo, 38 anni e originario dell’Abbruzzo, era finito a vivere in una tenda sul fiume Tevere dopo aver perso il lavoro in estate quella gli sembrava la decisione più veloce. Antonio si fa intervistare di spalle per non essere riconosciuto, la vergogna è troppa e non vuole che i suoi amici e parenti lo riconoscono.

Antonio ha degli amici davvero di cuore, due suoi compagni di vecchia data hanno riconosciuto la sua voce e hanno contattato il giornalista per riuscire a rintracciarlo. Sono riusciti a prendergli una stanza di un bed&breakfast nella stazione Termini di Roma, dopo aver fatto una piccola colletta. Ora l’ex cameriere non si trova più al freddo e non tende più la mano per l’elemosina, ma gli manca l’amico che aveva imparato a conoscere in quel periodo davvero buio. Antonio non ha solo trovato un tetto sulla sua testa, ma in seguito ad un altro invito da parte del giornalista di Tg2 è riuscito anche a trovarsi un lavoro. Una storia con un lieto fine di cui siamo tutti molto felici, ma quanti Antonio ci saranno nelle tende sparse per tutta l’Italia? E non se ne dovrebbero occupare le istituzioni?

 

 

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