Lutto nel mondo del giornalismo: se l’è portata via il Covid

E’ lutto nel mondo del giornalismo. A causa del Covid19, se ne va un altro importante nome della storia italiana. Non aveva problemi di salute

Livia Giustolisi giornalista
La giornalista Livia Giustolisi (dal web)

Il Covid continua a colpire e oltre alle tantissime persone morte per causa sua, anche diversi personaggi della televisione se ne sono andate dopo aver contratto il virus. A salutarci questa volta è Livia Giustolisi, giornalista Rai. La donna era stata ricoverata qualche giorno fa all’ospedale Celio di Roma a causa del virus, ma non aveva problemi di salute. Poi è giunta la triste notizia.

Subito dopo la perdita per il mondo del giornalismo, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando ha inviato un messaggio stringendosi alla famiglia per la dolorosa perdita. Livia era una giornalista dedita al suo lavoro e nel corso della sua carriera e vita, ha cercato sempre di seguire le orme del madre Franco.

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Chi era la giornalista Livia Giustolisi

Livia Giustolisi
Livia Giustolisi giornalista (Screenshot Instagram)

Livia Gisutolisi è considerata una delle più grandi reporter di sempre. La sua formazione era cominciata da giovanissima quando iniziò a collaborare per Paese e Il fatto di Enzo Biagi. Prima di arrivare in Rai, la giornalista ha lavorato per testa come Repubblica, l’Espresso ed Epoca.

Come in molti ricordano dopo la tragica notizia, l’Italia oggi ha perso una delle professioniste migliori della storia del giornalismo e il cuore del Premio Giornalistico Franco Giustolisi, giustizia e verità. Il padre era morto sei anni fa e pochi mesi dopo venne istituito il premio.

Il padre è stato un grande giornalista, un uomo che ha combattuto la sua intera esistenza alla ricerca della verità, al giornalismo d’inchiesta e ai temi più importanti della storia italiana: stragi di mafia, banditismo sardo, terrorismo, mala sanità, abuso edilizio e molto altro. Molto noto è il suo libro “L’Armadio della vergogna”, un’opera che racconta delle stragi nazifasciste in Italia occultate in maniera volontaria.

Livia aveva la stessa stoffa del padre e lo stesso amore per il loro lavoro e se il Covid non l’avesse portata via, avrebbe potuto fare ancora molto per il mondo del giornalismo e per gli italiani desiderosi di verità.

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