Giulio Regeni, arriva la decisione dei genitori contro lo Stato italiano

I genitori di Giulio Regeni ieri sera a Propaganda Live hanno annunciato il loro esposto-denuncia contro lo Stato italiano, ecco cosa hanno detto 

Paola e Claudio Regeni
Paola e Claudio Regeni (Screenshot video)

Giulio Regeni dopo essere scomparso al Cairo il 25 febbraio 2016 venne ritrovato morto otto giorni dopo, aveva sul corpo gli evidenti segni delle torture subite. Il giovane ragazzo originario di Fiumicello si trovava al Cairo per studiare le associazioni sindacali egiziane, era un ricercatore universitario.

La morte del ragazzo è rimasta in questi anni un mistero. I suoi genitori hanno deciso di denunciare il governo italiano per violazione della legge in materia di vendita di armi a Paesi “autori di gravi violazioni dei diritti umani”. Paola e Claudio Regeni hanno annunciato la loro decisione tramite collegamento ieri sera a Propaganda Live su La7. I due hanno detto di aver predisposto un esposto-denuncia contro il governo per la violazione della legge 185/90. Questa vieta esportazioni di armi verso Paesi responsabili di violazioni gravi dei diritti umani, l’Egitto è tra questi.

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Il provvedimento riguarda la vendita all’Egitto di due fregate, i genitori di Giulio nei mesi scorsi avevano già commentato in più occasioni la vendita di due navi italiane all’Egitto che erano state approvate dal governo.

Paola e Claudio Regeni contro lo Stato italiano per la morte del figlio Giulio

Propaganda Live genitori Giulio Regeni
Propaganda Live genitori Giulio Regeni (Screenshot video)

Lo scorso luglio Luigi Di Maio in merito alla morte di Giulio Regeni aveva detto che la vendita di due fragate a parer suo non invalidavano la verità sulla morte del ragazzo. Aveva poi aggiunto che non poteva nemmeno essere una ‘leva’ per ottenere la verità. Il ministro degli Esteri aveva anche manifestato dei dubbi sul fatto di ritenere quella vendita come un favore che l’Italia ha fatto all’Egitto.

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Ancora una volta i genitori di Giulio Regeni hanno ribadito la loro richiesta di richiamare l’ambasciatore in Egitto. Ieri sera a Propaganda Live hanno detto che lo chiedono come atto forte. I due pensano che sia importante che l’Italia dia l’esempio e non vogliono che la procura venga insultata. A detta loro è necessario reagire altrimenti i figli che vanno in giro per il mondo non saranno più sicuri.

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