Grave lutto per il mondo della poesia, costretto a fare a meno di una grande personalità: stiamo parlando di Franco Loi. Scopriamo chi era il grande poeta milanese
Un’Italia già sconvolta dalle grandi perdite degli ultimi mesi, anche e soprattutto a causa del Covid-19, deve fare i conti con un altro grave lutto. Il mondo della poesia è sconvolto a causa della perdita di Franco Loi. Stiamo parlando di uno dei poeti più seguiti e amati del dopoguerra che si è messo in luce con composizioni profonde e versi ispirati, facendo breccia tra i suoi lettori e in tutto il mondo della scrittura. Loi si è spento a 90 anni e pochi giorni prima di compierne 91, il prossimo 21 gennaio.
Nato a Genova, molta della sua vita e della sua produzione letteraria aveva subito un forte influsso dal profondo legame che si era instaurato con la città di Milano. Aveva amato il capoluogo lombardo dopo il trasferimento con il padre ferroviere nel 1937, tanto da scegliere il dialetto meneghino per le sue opere. La sua raccolta più celebre ha il titolo “Strolegh” ed era stata pubblicata nel 1975. Assolutamente da citare anche “Teater” e “L’Aria della memoria”, atta a raggruppare i suoi lavori compresi tra il 1973 e il 2002.
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La scomparsa di Franco Loi: ecco chi era il poeta milanese
Loi si era distinto, non solo per il suo stile unico, ma anche per una vita del tutto particolare e all’insegna dell’eclettismo. Aveva svolto la professione di operaio a Milano, aveva lavorato alla Rinascente e si era distinto anche nel Partito Comunista. Scriveva anche sull’Unità e si era messo in evidenza nel mondo dell’editoria. Era stato anche animatore della Casa della Cultura a Milano. Nelle sue opere trattava diverse tematiche, a partire dalla guerra per approdare alla preghiera e alla scoperta del male nella storia. Una personalità sicuramente indimenticabile per tutto il panorama italiano.
