Il consigliere leghista incita all’assalto: “Dopo Trump facciamolo anche noi”

Con un infelice post su Facebook, un consigliere leghista ha incitato all’assalto del Ministero in stile USA. Polemiche sui social

Andrea Sacripanti
Andrea Sacripanti (Facebook)

E’ Andrea Sacripanti il consigliere leghista che con un post, nel tardo pomeriggio di ieri, ha incitato – con un’infelice battuta – all’assalto in stile USA del Ministero dell’Istruzione. Come se non bastasse il sangue versato e lo scempio andato in scena negli States. Nelle ultime ore le mosse di Jake Angeli e compagni hanno ricevuto, incredibile ma vero, addirittura dei consensi da questa parte dell’oceano. Tra chi ha paragonato la sommossa a quella del movimento Black Lives Matters, quasi giustificando i disordini del Congresso, a chi ancora una volta ha voluto strumentalizzare l’episodio per inserirlo in un più che mai fuori luogo accostamento al contesto italiano.

E’ il caso del signor Sacripanti, consigliere leghista di Orvieto (Terni), che ieri ha ben pensato, con un post sul suo profilo di inneggiare all’assalto.

Consigliere leghista, il post Facebook: “Io occuperei, ma siamo in Italia”

Post Andrea Sacripanti (facebook)
Post Andrea Sacripanti (facebook)

“Finita l’indignazione per quanto accaduto in America, ricordate che…”. Inizia così il post del consigliere leghista Sacripanti. Una chiara provocazione, come a sottintendere che si, è vero, ci sono stati dei disordini, ma adesso basta. Una linea di comportamento molto fredda e distaccata dagli scontri di Washington coerentemente in linea con il suo partito, come ricorda anche il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

Molti concittadini del consigliere però, che ha inoltre aperto una polemica assolutamente ingiustificata, hanno ricordato all’uomo non solo la scarsa delicatezza del post, ma anche che di fatto stava dichiarando il falso. Nel suo stato Sacripanti, si lamenta infatti delle lezioni svolte in Umbria con le finestre aperte. Lezioni, che per l’appunto, nemmeno si svolgeranno dopo le decisioni ministeriali. Intanto, per post sui social ben più gravi, l’account dell’ormai ex Presidente Trump è stato bloccato definitivamente da Twitter e Facebook (fino al 20 gennaio)

 

Terminata l’indignazione per quanto accaduto in America, ricordate sempre che i vostri figli a gennaio sono costretti a…

Pubblicato da Andrea Sacripanti su Venerdì 8 gennaio 2021

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