Scontri Usa: chi è lo “Sciamano” che ha guidato la rivolta al Congresso

Alla guida dei rivoltosi che hanno fatto irruzione al Congresso c’era un uomo vestito da Sciamano. Un’immagine grottesca che rimarrà nella storia degli Usa.

Jake Angeli sciamano alla guida degli scontri Usa
Jake Angeli, lo sciamano alla guida degli scontri (fonte: Twitter)

Si chiama Jake Angeli il 32enne italo-americano che, vestito da sciamano, ha guidato la rivolta dei seguaci di Trump che ieri hanno fatto irruzione a Capitol Hill. In quei momenti il Congresso stava ufficialmente certificando la vittoria di Joe Biden come nuovo presidente degli Stati Uniti.

Non è nuovo Angeli a queste proteste, già nelle scorse settimane era stato fotografato a torso nudo e con un copricapo da Vichingo mentre protestava in Arizona contro le “elezioni rubate”.

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Chi è Jake Angeli, a capo degli scontri Usa

Fanatico di Trump e complottista incallito, Jake Angeli è un esponente di spicco di Qanon, la setta che crede in un mondo governato da una lobby di pedofili anti-Trump. Lo si vede da tempo nelle proteste che negli ultimi mesi hanno praticamente messo a soqquadro gli Stati Uniti. Dal 3 novembre, giorno delle elezioni per la nuova presidenza, Donald Trump ha fomentato i suoi seguaci in ogni suo discorso.

Ieri, dopo l’ennesimo comizio, è scoppiato il caos e Jake Angeli, come un leader alla guida del suo esercito, ha portato i manifestanti fino a Capitol Hill dove hanno forzato i blocchi della polizia e fatto irruzione nel Congresso.

È qui che si è consumata la vera tragedia ai danni della democrazia americana: scene di una violenza inaudita, manifestanti neo-nazisti con indosso magliette che elogiavano Auschwitz, quattro morti e una trentina di feriti accertati. E poi l’immagine che ha fatto il giro del mondo: un protestante seduto sullo scranno più alto del Congresso, quello del presidente del Senato.

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I gruppi di estrema destra che hanno organizzato la rivolta

Oltre agli esponenti di spicco di Qanon, tra gli organizzatori della rivolta c’erano anche i Proud Boys e il movimento di Boogaloo, gruppi di suprematisti bianchi e di estrema destra. Un vero e proprio esercito di Trump, che li ha definiti “patrioti” e ha chiesto loro di tenersi pronti per la giornata di ieri.

In virtù di questo i gruppi si erano organizzati da tempo su Parler, il social su cui si sono riuniti dopo essere stati banditi dalle altre piattaforme. Qui era stato spiegato come aggirare i posti di blocco della polizia e molti avevano invitato a portarsi armi e munizioni.

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