Covid, Lombardia zona rossa. La minaccia: “Devi morire”

Non si placano le polemiche a seguito del ritorno dei colori per indici di contagiosità in Italia. Non è stata ben accolta la nuova disposizione del Governo: in Lombardia, zona rossa, minacce a Conte.

natale covid
Persone in mascherina (Getty Images)

Oggi l’Italia si è rivegliata nuovamente in zone. Il Paese torna alla situazione “pre-natalizia“, quando le regioni erano suddivise in fasce di colore in base all’indice di contagiosità da Covid. Stavolta sono molte le zone arancioni, con le sole Campania e Toscana gialle e Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano in rossa. Una decisione che ha causato, di nuovo, non poche polemiche. Per le prossime due settimane almeno sarà in vigore questo sistema, poi tutto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica.

La Lombardia quindi stamani si è svegliata ancora in zona rossa e questo provvedimento non è stato di certo “digerito” dagli abitanti della regione. In particolar modo si è svoluto sfogare a suo modo un commerciante di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, che fuori dal suo negozio ha affisso un cartello inequivocabile contro il Premier Conte.

L’unica speranza è che muoia Conte“, scritto in caratteri maiuscoli a penna. La foto ha iniziato a circolare su Twitter dopo la condivisione di Selvaggia Lucarelli. Spaccata a metà l’opinione pubblica locale: c’è chi condanna il messaggio chi invece cerca di “comprendere” le ragioni della categoria dei commercianti.

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“Unica speranza che muoia” foto virale su Twitter

In pochi minuti la foto è stata commentata e ri-twittata centinaia di volte. Commenti e opinioni discordanti tra gli utenti del web, che hanno creato un vero e proprio dibattito sull’argomento. Non si placa la polemica delle categorie più colpite dai decreti governativi. Un parziale fallimento l’iniziativa #ioapro da parte di alcuni ristoratori che, in tutto il Paese, hanno deciso di organizzare serate nei loro locali.

A Milano però in uno di questi ristoranti sono state beccate e multate circa 90 persone per aver violato le disposizioni in materia Covid.

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