Ad un anno dalla famosa citofonata di Matteo Salvini, i carabinieri hanno fatto un blitz nello stesso appartamento che aveva visitato il leghista.
Dopo quasi un anno esatto si riaccendono i riflettori su un quartiere bolognese di Pilastro. I carabinieri hanno effettuato un blitz nello stesso appartamento dove il leader della Lega Matteo Salvini aveva effettuato quella famosa “citofonata” per la quale venne pesantemente criticato. A finire nei guai sono due adulti, una donna italiana di 50 anni e un uomo di origini tunisine. Il leghiste l’anno scorso, durante la campagna elettorale per le elezioni in Emilia-Romagna, sotto consiglio di una donna, citofonò un appartamento che gli era stato segnalato.
Secondo la donna in questione, in quella casa viveva una coppia che spacciava nel quartiere e contribuiva a renderlo malfamato. Sembra che le cose a distanza di 12 mesi non siano cambiate, anzi. All’epoca venne sanzionato un carabiniere, accusato di aver fatto da tramite tra la donna e Matteo Salvini. La casa in cui è stato effettuato il blitz sembra essere proprio quella a cui bussò il leader della Lega.
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Il quartiere di Pilastro di nuovo al centro della cronaca: tra Salvini e la droga
.@matteosalvinimi e il blitz nel palazzo della citofonata: “Tempo galantuomo” https://t.co/yhGdJQ33NZ
— Adnkronos (@Adnkronos) January 27, 2021
I carabinieri, nonostante le diverse notizie che circolano sul web, non hanno rilasciato dichiarazioni. Il blitz sembra essere stato effettuato nell’appartamento al quale Salvini citofonò un anno esordendo con quella famosa domanda: “qui abitano spacciatori?”. In seguito a quell’episodio il leader della Lega venne attaccato e criticato per le sue azioni offensive, la sua giustificazione fu che era un “cittadino preoccupato“. Come se qualsiasi cittadino preoccupato andasse a bussare ai citofoni per accertarsi che nei dintorni non viva nessun delinquente.
Nel rione Pilastro la notizia del blitz è circolata di casa in casa e in pochissimo tempo tutto il quartiere ne era a conoscenza. I militari mantengono il massimo riserbo sull’operazione effettuata. Tutti aspettiamo un commento di Salvini, che siamo sicuri non vede l’ora di dire “avevo ragione“.