Matteo Salvini, beneficenza non gradita: “Niente strumenti politici”

Matteo Salvini si è fatto immortalare nell’atto di consegnare dei doni ai senzatetto. In molti non gradiscono il gesto: “Squallida propaganda”

Ci risiamo. Matteo Salvini sui social, del resto si sa, è una mina vagante. Sempre pronto a promuoversi nelle più variegate vesti (quella da poliziotto, vigile del fuoco e a volte anche con tanto di mitra in mano), questa volta il segretario della Lega ha deciso di andare oltre. Nella giornata di ieri, in compagnia della madrina dei City Angels (associazione di volontariato per i senzatetto), è andato in giro per Milano a consegnare doni ai clochard. Il tutto rigorosamente ripreso dal suo guru dei social Morisi, e condiviso su Facebook, ovviamente.

Come poteva il leader del Carroccio farsi sfuggire una simile occasione per fare un po’ di propaganda alla sua maniera? In molti non hanno gradito il post di Salvini, che ha addirittura scambiato una donna nera di origini etiopi per senzatetto. La replica del presidente dei City Angels non si è fatta attendere.

Matteo Salvini, la beneficenza sui social: ennesima gaffe

Dopo aver scambiato dei senzatetto sdraiati per terra per dei “sacchetti” (in un video di qualche mese fa), Matteo Salvini ha deciso di trasformarsi in Babbo Natale e andare in giro per Milano a regalare doni ai clochard. Un gesto che a molti non è andato giù, come al presidente della fondazione City Angels, Mario Furlan, che tramite il suo profilo Facebook ha dichiarato di essere stato all’oscuro di tutto: “Mi girano un po’ le b***e”, ha commentato stizzito sui social.

Come se non bastasse, il caritatevole Salvini ha perfino scambiato una donna etiope per senzatetto, regalandole un pacco e postando la foto su Facebook. Il figlio della donna però, è intervenuto anche lui sui social, smascherando il leghista: “Ricordo che mia madre non è una clochard che vive in mezzo alla strada – ha giustamente sottolineato l’uomo – ma in quanto nera è utile alla loro propaganda buonista”.

Insomma, c’è chi ogni anno si muove nell’ombra e in silenzio, facendo volontariato senza pubblicizzarsi o promuoversi, e c’è chi trasforma ogni gesto in squallida propaganda politica.