Cashback dal benzinaio, gestori preoccupati: ecco cosa si sono inventati

I gestori delle stazioni di servizio hanno chiesto interventi più severi contro i furbetti del cashback che si sono inventati un modo per aggirare le norme.

furbetti del cashback dal benzinaio
I “furbetti” del cashback utilizzano le stazioni di servizio per compiere più transazioni (fonte: Pixabay)

I benzinai sono preoccupati. I furbetti del cashback hanno inventato un modo per aumentare a dismisura le transazioni eseguite con carta di credito e poter incassare il super bonus da 1500 euro, che spetterà ai 100mila cittadini che avranno effettuato il maggior numero di transazioni elettroniche nel primo semestre del 2021.

Perché proprio i gestori delle stazioni di servizio? Perché qui è più facile aggirare le norme e compiere più operazioni di seguito, ognuna corrispondente a un piccolissimo rifornimento.

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I furbetti del cashback hanno preso di mira i benzinai

cashback pagamenti carta di credito
Per concorrere al cashback è necessario effettuare pagamenti con carte (fonte: Pixabay)

Dalle segnalazioni sembra che questo modo di operare si stia diffondendo soprattutto al Nord, dove è molto più diffuso l’uso di carte di credito e bancomat anche per i piccoli pagamenti. Gli automobilisti vanno nelle stazioni di servizio fuori dai centri urbani, soprattutto durante l’orario di chiusura, e cominciano a fare operazioni a raffica. Addirittura c’è chi in un’ora ha fatto quasi 60 transazioni mettendo nel serbatoio appena quattro litri di benzina, per una spesa di appena 6 euro.

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Così i benzinai hanno chiesto un intervento deciso all’Agenzia delle Entrate e al ministero dell’Economia per poter mettere un freno a questo abuso. Questo perché i costi sulle transazioni elettroniche sono ancora elevati per i gestori e questo meccanismo sta rendendo le spese insostenibili.

La norma non punisce il frazionamento degli acquisti

Queste eventuali “furbate” erano in origine state preventivate dal legislatore, che aveva incluso nella norma il divieto di frazionare i pagamenti. Poi, nella versione definitiva del decreto, questo divieto è sparito. Si era ipotizzato di vietare più pagamenti elettronici nello stesso giorno in uno stesso negozio, ma questo avrebbe discriminato anche chi è in totale buonafede.

Per Paolo Uniti, segretario nazionale della Figisc Confcommercio, una soluzione potrebbe essere quella di vietare operazioni ripetute nello stesso posto in un ristretto intervallo di tempo.

Nel frattempo c’è anche chi si è ingegnato per riuscire a ottenere il cashback anche sugli acquisti online, per i quali in teoria non è previsto.

 

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