Vaccino Covid, l’importante scoperta: “Basta una dose”

In Italia prosegue spedita la campagna di vaccinazione contro il Covid. Sul sito del Ministero della Salute si può seguire in tempo reale il numero di somministrazioni. Intanto arriva l’importante scoperta.

bollettino 14 febbraio
Somministrazione del vaccino per il Covid (Getty Images)

Mentre le autorità mediche mettono in guardia gli italiani sul rischio terza ondata, la campagna di vaccinazione anti Covid prosegue spedita. Solo un paio di giorni fa Bassetti aveva dichiarato come la nuova ondata di contagi si sarebbe potuta attendere tra la prossima settimana e la fine di marzo, quasi a un anno esatto dalla prima esplosione che costrinse tutti a quasi 3 mesi di lockdown.

A dicembre è stata avviata la campagna di vaccinazione e, a quasi due mesi dalla prima “puntura“, arriva un’importante scoperta che riguarda tutti coloro che hanno già avuto il Covid da sintomatici. Secondo recenti studi, infatti, a questi individui potrebbe bastare (almeno in questa fase iniziale) appena una somministrazione del vaccino.

Abbiamo osservato che nelle persone che hanno avuto il Covid, alla prima dose di vaccino, c’è una risposta straordinaria dal punto di vista dei livelli di anticorpi” ha detto il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, ai microfoni di Fazio a Che Tempo che Fa.

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Covid, non solo vaccino: “Serve altro lockdown”

“…l’ipotesi di dare una sola dose a chi ha avuto Covid sintomatico” sarebbe quindi da prendere in seria considerazione per il prossimo futuro. Non solo vaccino per contrastare la possibile terza ondata, Walter Ricciardi infatti ha ammesso che in questa fase servirebbe un nuovo lockdown generalizzato, come quello che venne istituito tra il marzo e il maggio dello scorso anno.

Sempre negli studi di Fazio il consulente del Ministro Speranza ha infatti ribadito la sua teoria in merito, sostenendo come il lockdown sia necessario. Ricciardi poi avanza la sua proposta, che consiste nel: “… fare un cambio di rotta, di strategia che non è quella della convivenza con il virus”.

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