Covid, Massimo Galli lancia l’allarme: ora non basta più

Di fronte al pericolo dato dalla variante inglese, e la sua maggiore contagiosità, l’infettivologo Massimo Galli lancia l’allarme. Una delle norme anti Covid non basterebbe più.

Covid regole spostamenti
Stazione di Roma Termini (Getty Images)

La morsa del Covid continua a tenere sotto scacco il nostro Paese. In Italia, secondo recenti calcoli, circa il 40% dei casi totali deriverebbe dalla variante inglese. Un’impennata tanto importante quanto preoccupante, considerando che a inizio febbraio i positivi che avevano contratto la nuova mutazione si assestavano a circa il 12% dei contagiati complessivi. Da tempo le autorità sanitarie affermano come la variante inglese sia più pericolosa rispetto al ceppo originario, soprattutto a causa della sua elevata contagiosità e veloce capacità di trasmissione tra un individuo e un altro.

Una pericolosità accentuata che deve mettere in guardia la popolazione, chiamata a maggior ragione a rispettare le principali norme anti Covid. Su tutte l’utilizzo della mascherina e il distanziamento sociale. Proprio quest’ultima misura, però, non sarebbe più sufficiente secondo l’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli. La distanza standard fin qui indicata come “sicura” non sarebbe più abbastanza per “contrastare” la variante inglese, che “... va anche più lontano del solito metro e mezzo” come sostiene il medico.

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Variante inglese Covid: “Bambini e giovani”

Appurato che la variante inglese sia capace di “viaggiare” oltre il metro e mezzo posto come distanza ideale tra le persone, Galli afferma come questa nuova mutazione oltre che più contagiosa sia capace di infettare con più facilità bambini e giovani. “La media dell’età dei pazienti che abbiamo è un po’ più bassa rispetto al solito” rivela l’infettivologo in un’intervista a L’Agorà di questa mattina.

Allusione severa poi a quanto avvenuto, per esempio, nel weekend a Milano, dove folle di giovani si sono radunati sulla Darsena e sui navigli a poche ore dal ritorno della Lombardia in zona arancione. “È evidente che le cose non stanno andando per niente bene e che certi comportamenti sono sciagurati“.

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