Covid, “Non vogliono finisca”: il post del medico dello Spallanzani inquieta

Mentre la morsa del Covid continua a tenere sotto scatto il Paese una frase sibillina di un medico ha creato una vera e propria bufera. Ci sarebbe qualcuno che vorrebbe che la pandemia non finisse?

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L’istituto Spallanzani (gettyimages)

Mentre nel nostro Paese la campagna di vaccinazione prosegue spedita la morsa del Covid continua a tenere sotto scacco l’intera nazione. Da giorni la curva dei contagi si è assestata sulle 20 mila unità giornaliere (per quanto riguarda i nuovi positivi) e il calo auspicato non è ancora arrivato. Anzi, sarebbe in arrivo la terza ondata, con un nuovo picco che è atteso tra marzo e la metà di aprile. La situazione, a un anno esatto dal primo DPCM con il quale Conte impose il lockdown, è ancora di piena emergenza.

Da una parte di sforzi del personale medico e sanitario, impegnato in prima linea sul fronte Covid. Dall’altra folle di ragazzi che si radunano, per esempio, sui Navigli per fare aperitivo. Nel caos generale spunta anche una frase di un medico dello Spallanzani, che rivelerebbe una realtà a dir poco incredibile.

In un post condiviso su Facebook Francesco Vaia, direttore sanitario dell’istituto Spallanzani di Roma, si è lasciato andare a un’uscita inquietante:“Non inseguiamo le varianti, studiamole; non assecondiamo chi auspica e lavora perché non abbia mai fine“. 

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Covid, frecciatina social: allusione? Arriva il chiarimento

Col quel “non assecondiamo chi auspica perché non abbia mai fine” Vaia fa un’allusione decisamente angosciante, come se ci fosse davvero qualcuno che macchina nell’ombra affinché la pandemia possa non finire mai. A seguito della comprensibile bufera che si è sollevata dopo il post social il direttore sanitario dello Spallanzani ha cercato di correggere il tiro, spiegando il suo punto di vista.

Vaia ha chiarito la sua uscita, spiegando come non volesse fare nessun tipo di allusione o dietrologie. Il medico poi ha indicato la sola e unica soluzione: “Vaccinare, vaccinare, vaccinare”. “Il mio è un invito a fare in modo che chi ha di più dia una mano”, ha concluso.

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