Tik Tok, la nuova funzione contro le fake news: come funziona

E’ in arrivo una importante novità per gli utenti di Tik Tok, il social che impazza tra gli adolescenti. Ecco cosa cambia.

Utente del social network
Utente del social network (fonte Getty Images)

E’ stato il social network che ha spopolato tra i più giovani negli ultimi mesi. Tik Tok, piattaforma dedicata all’intrattenimento, ha annunciato una nuova funzione che cambierà le regole di funzionamento. Di seguito tutti i dettagli sull’importante novità in arrivo.

E’ usata principalmente tra i più giovani e dai più grandi è spesso criticata. Tik Tok infatti è un social network posto spesso sotto la luce dei riflettori a causa degli incidenti, a volte anche fatali, che ha provocato. La piattaforma sta cercando di cambiare le sue regole, di porre maggiore attenzione all’utilizzo del social da parte dei giovanissimi e anche di combattere le fake news.

Infatti, nonostante all’interno dell’app il tema sia prevalentemente l’intrattenimento, oggi Tik Tok cerca di combattere la disinformazione, le bufale e le fake news. Anche se la piattaforma si avvale già della collaborazione di organizzazioni che si occupano di fact checking, i gestori dell’app hanno deciso di apportare una novità

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Tik Tok, cosa cambierà?

App sullo smartphone
App sullo smartphone (fonte Getty Images)

L’obiettivo della nuova funzione è quello di avvisare gli utenti su eventuali informazioni false e fuorvianti. L’app ha già un algoritmo creato appositamente per questo motivo ma spesso non è abbastanza veloce. Così i dirigenti hanno introdotto una novità: un segnale su tutti i video identificati come fake news.

La notizia è stata data proprio attraverso il blog della piattaforma. Dunque, quando un tiktoker entrerà in contatto con un contenuto video ritenuto pericoloso da parte degli algoritmi o di altri utenti, sullo schermo apparirà un avviso specifico. “Attenzione, video contrassegnato per contenuto non verificato” sarà questo il segnale d’allarme. Tale sistema consentirà non solo di combattere la disinformazione ma anche di evitare la diffusione di video che potrebbero rivelarsi dannosi per i più giovani.

 

 

 

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