Vincenzo De Luca va all’attacco: “Vi dico la verità sul Covid”. Il governatore della Campania furente con governo e commissario
Vincenzo De Luca è il governatore della Campania, la terza Regione più popolosa d’Italia; nel corso dei suoi appuntamenti ormai classici del venerdì in cui fa il punto sulla lotta al Covid, si è lasciato andare, anche con un moto d’orgoglio, ad una vera e propria invettiva.
“Sospendete ogni informazione – ha detto – abbiate fiducia in me, la verità ve la racconto io” le sue parole rivolte ai cittadini della Campania per poi aggiungere un “siatene orgogliosi“. Nella sua invettiva, poi, il Presidente della Regione ha attaccato il governo ed il commissario straordinario Figliuolo; rei entrambi di aver dato alla Campania un numero di dosi inferiori rispetto a quanto ne spettassero.
Ha poi rivendicato il contratto già raggiunto con i russi per forniture di vaccini Sputnik; ha chiesto un’accelerazione da parte di EMA ed AIFA – rispettivamente agenzia europea ed italiana del farmaco – ad approvare il siero russo.
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Vincenzo De Luca: gli attacchi del governatore
Fin dagli albori della pandemia “lo sceriffo“, come è stato soprannominato, è stato tra i più rigidi; fautore delle chiusure e dei provvedimenti più restrittivi possibili. Si è conquistato una vera e propria fama a suon di ordinanze e dichiarazioni soprattutto nella prima ondata. Un atteggiamento che ha avuto gli effetti sperati, con la Campania con il numero più basso di morti e contagiati tra le Regioni più popolose (ancora oggi è così).
Nelle ultime settimane ha poi criticato la divisione in colori da parte del governo, contrario alle misure ibride, fino ad auspicare riaperture per quanto riguarda le attività commerciali, naturalmente in sicurezza. Ed una sua battaglia, sul fronte vaccini, è anche quella di immunizzare gli abitanti delle isole per dare il via alle prime aree Covid free in vista dell’estate.
Atteggiamenti, questi, che spesso non hanno trovato il gradimento nemmeno del suo partito, il Pd, al governo nell’ultimo anno e quindi anche infastidito dai suoi comportamenti. Ultimo a mostrare dissenso è stato Enrico Letta, l’attuale segretario.
