“E’ già diffusa in Italia” Covid, preoccupazione per la variante indiana

Il virologo Andrea Crisanti ha espresso preoccupazioni sulla variante indiana e la sua possibile diffusione in Italia dopo la notizia di oggi riguardante alcuni contagi in Veneto

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Il virologo Andrea Crisanti (fonte: Instagram)

Sono già due i contagi accertati in Veneto della variante indiana del Sars-Cov-2. Si tratta di padre e figlia, rientrati nei giorni scorsi dal Paese asiatico. Altri due casi sono invece in fase di accertamento. La notizia ha preoccupato non poco le autorità locali, nonché i virologi. Questo, secondo il dottor Andrea Crisanti, potrebbe significare che la variante è già ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale.

La variante indiana sarebbe il doppio contagiosa rispetto alle altre e, in più, la doppia mutazione della proteina spike potrebbe renderla resistente ai vaccini attualmente in commercio. Inoltre, continuare a vaccinare con una così ampia diffusione di questa variante potrebbe essere contro produttivo perché queste aiuterebbe il virus a creare mutazioni ancora più resistenti alle cure. Le preoccupazioni di Crisanti sono per tutti questi aspetti e per le riaperture imminenti che potrebbero far ripiombare il Paese in una nuova ondata. Ricordiamo che la variante che sta flagellando l’India in queste settimana, nelle ultime 24 ore ha provocato nel subcontinente asiatico più di 350mila contagi.

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Le preoccupazioni del virologo Crisanti sulla variante indiana del covid in Italia

Più che una preoccupazione, quella di Crisanti è una constatazione sulla bassa capacità dell’Italia di monitorare il tracciamento dei contatti e quindi di intercettare tutti i probabili contagi. Questo, per la nuova variante che proviene dall’India, potrebbe creare un terreno florido per la sua diffusione. Anzi, il virologo ne è certo: è già ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale.

La probabilità che emergano ancora altre varianti è più elevata laddove il virus circola velocemente e contemporaneamente si continua a vaccinare a massicce dosi. Ecco perché, secondo il medico, sarebbe ideale continuare a vaccinare con le misure di chiusura ancora imposte. L’Italia, invece, da oggi ha cominciato a riaprire e questo è “impressionante, incredibile“, ha commentato.

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